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Movimento 5 stelle, alternativo ma fragile

Il voto annunciato per i Grillini non è un voto di progetto: il programma, consultabile su internet è molto debole. Se una elezione democratica ne porterà un centinaio alla Camera, niente da obiettare. Ma se si vuole arginare la protesta, occorre concretezza. Concretezza nella proposta politica

Tira una brutta aria. Bersani dà del fascista a Grillo e Grillo dà del fallito a Bersani. Sky Tg 24 chiede ai suoi telespettatori di pronunciarsi su questo elevato dibattito: chi ha ragione? Due su tre rispondono Grillo. Queste rilevazioni non sono un sondaggio scientifico. Ma sono un segnale. Un mio collega ieri era davanti a uno sportello dell’Acea, l’azienda elettrica romana. Un utente insoddisfatto ha gridato contro l’impiegato: «Tanto prima o poi arriva Grillo e vi sistema tutti». Ai tempi di Stalin i vecchi comunisti cercavano di terrorizzare i democristiani al grido di «Ha da venì Baffone...». Grillo è il nuovo giustiziere? Attila o Robin Hood? L’altra sera la stagione informativa della televisione è partita con due programmi in prima serata. Sulla 7 Mentana metteva a confronto sul tema del giorno l’ala Grillo-Di Pietro contro l’ala Napolitano-Bersani. La seconda era più ragionevole. Ma la prima ha guadagnato voti. Contemporaneamente su Rete 4 Del Debbio debuttava in «Quinta colonna» lasciando sfogare ogni genere di piazza. Al di là delle intenzioni del conduttore, altri voti per Grillo.
Il voto annunciato per il Movimento 5 Stelle naturalmente non è un voto di progetto. Il programma, consultabile su internet, è molto alternativo, ma anche molto fragile. Federico Pizzarotti, nuovo sindaco di Parma, nei primi 100 giorni di mandato ha fatto pochino e messo in crisi perfino un monumento come il teatro Regio. È un «bon ragass», come dicono dalle sue parti, ma circondato da una giunta molto problematica. Sogna una «decrescita felice», ma non sappiamo se davvero serva questo all’Italia. Dunque, viva Grillo per protesta contro Monti, contro Bersani, contro Berlusconi, contro il Palazzo nella sua interezza, che il diavolo se lo porti. Se una elezione democratica porterà un centinaio di parlamentari grillini alla Camera, niente da obiettare. Vorrà dire che dopo un poco rivoteremo, come in Grecia. Ma se si vuole arginare la protesta, occorre concretezza. Concretezza nella proposta politica. Alla festa dell’Unità di Reggio Emilia, Bersani ha scaricato Casini in favore di Vendola ponendo le premesse per un trasparente programma socialista moderno. Casini resta col cerino in mano, ma non è escluso che al momento opportuno sia chiamato a dare una mano. Dall’altro lato la chiarezza manca. Come il Signore nella Bibbia, Berlusconi manda avanti i profeti ad annunciare l'Avvento. Ma è bene che si decida. La storia che rallenti per evitare il rischio di elezioni a novembre non regge. Dove sta il pazzo che con l’aria che tira vuole anticipare il voto? Perciò annuncio e programma, appena le ferie saranno finite. E concretezza della proposta politica. Ma anche concretezza estrema nell’azione di governo. L’annunciata tassazione delle bibite gassate (perché non allora delle perniciose merendine?) è il simbolo di un corretto stile di vita raccomandato dal ministro della Salute Balduzzi. Ma guai se di qui a qualche settimana fosse questo il concreto contributo alla crescita del governo Monti. Il nostro presidente del Consiglio è assai rispettato e ascoltato in Europa. Quest’estate un giornale spagnolo ne prospettava perfino un ruolo di erede della Merkel come punto di riferimento continentale. Ma il suo governo ha assoluto bisogno di varare 350 (350) decreti attuativi dei provvedimenti presi finora, altrimenti la sua azione equivarrebbe a chi miete tanto grano, ma non porta la pagnotta a tavola. Quando vedremo scomparire le province? Quando i primi bonifici del saldo dei debiti pubblici alle imprese? Quando le prime gru dei cantieri di cui parlavamo la settimana scorsa? Se i conduttori delle trasmissioni televisive non avranno qualche euro nelle tasche più povere di cui discutere e non vedranno un po’ di lavoro in giro, sentiremo lamenti sempre più alti. E Grillo, dall’alto delle sue magnifiche ville, si divertirà come un matto...

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