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Regione, stipendi d'oro per sei dirigenti

Nella Regione dei ventimila dipendenti nessuno vuole valutare e analizzare programmi di investimento. Così l’amministrazione ha dovuto fare ricorso a sei esterni che costeranno fino al 2015 oltre un milione di euro

PALERMO. Nella Regione dei ventimila dipendenti nessuno vuole valutare e analizzare programmi di investimento. Così l’amministrazione ha dovuto fare ricorso a sei esterni che costeranno fino al 2015 oltre un milione di euro. L’ultima infornata di consulenti è probabilmente la più emblematica e riguarda il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti. Secondo le direttive di Roma del lontano 1999, questo organismo doveva essere composto da dipendenti interni della pubblica amministrazione. Ma la Sicilia si è voluta distinguere e così non solo ha previsto il ricorso a esterni, ma nell’arco di qualche anno ha allargato il limite prima a 12, poi a 20 unità esterne. Infine, nel 2010, siccome le competenze del nucleo erano ritenute «ampie», ecco la scelta di modificare ancora la struttura reclutando i sei esperti esterni in settori specifici, dall’ambiente all’energia. Ed eccola la graduatoria, pubblicata in piena campagna elettorale sul sito del dipartimento regionale della Programmazione guidato da Felice Bonanno. In tutto sono sei gli esperti esterni chiamati al lavoro. A dire la verità, l’amministrazione regionale per ben due volte, nel 2009 e nel 2010, aveva provato tramite atti di interpello a reclutare queste figure professionali tra i vari uffici. Ma l’esito è stato negativo. Così via libera al bando per sei esperti.

A coordinare l’attività del gruppo sarà Cleo Li Calzi, già capo della segreteria tecnica del presidente della Regione e nominata da Lombardo alla guida di Sviluppo Italia Sicilia. Li Calzi era una delle dirigenti a rischio revoca a causa della legge blocca-nomine approvata dall’Ars. Poco male, perchè nel Nucleo di valutazione dovrebbe incassare fino al 2015 circa 70 mila euro all’anno lordi, per un totale di oltre 200 mila euro. Li Calzi svolgerà il ruolo di «esperto senior in diritto amministrativo, programmazione territoriale e governance della pubblica amministrazione».

La blocca-nomine non ha comunque impedito agli uomini di Lombardo di reclutare consulenti nell’amministrazione regionale. Sono le società partecipate le mete privilegiate. A cominciare proprio da Sviluppo Italia Sicilia, guidata da giugno da Li Calzi: la dirigente ha chiamato un consulente fiscale, Arcidiacono, per un compenso di 12.500 euro iva esclusa, poi l’architetto Sebastiano Muglia per un compenso di quasi 27 mila euro nell’ambito di un progetto comunitario e ha pubblicato la long list di esperti cui affidare eventuali incarichi individuali di consulenza. Ma è un’estate movimentata anche nella società Sicilia Lavoro, dove a giugno Lombardo ha nominato come presidente Salvina Profita, compagna di Tony Rizzotto, attivista dell’Mpa ed ex deputato. Ad agosto è stata affidata una consulenza contabile da 20 mila euro a Paola Maria Iracani, mentre ad agosto sono stati chiamati in causa il consulente del lavoro, Francesco Mondello e l’assistente informatico Francesco Rimi, che ha aggiornato il sito aziendale per cinquemila euro. 

Percepiranno invece 57 mila euro annui gli altri quattro esperti che affiancheranno la Li Calzi. Si tratta Gualtiero Bellomo, Leonardo Lo Coco, Carmela Schillaci e Giovanni Tesoriere, mentre l’esperto «junior» percepirà circa 43 mila euro all’anno. I fondi saranno stanziati dal Cipe, il Comitato per lo sviluppo economico. Ieri nessuna replica da Palazzo d’Orleans. 

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