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Non sono a norma: a settembre 4 scuole di Palermo resteranno chiuse

Per gli studenti di Tenente Onorato, Gramsci, Serpotta e della media dello Sperone l’anno comincerà tra i disagi. L’assessore Evola: situazione esplosiva

PALERMO. «Una situazione esplosiva». L’assessore alla Scuola Barbara Evola non addolcisce i toni per definire il settembre che si prepara per alunni, genitori, uffici. Almeno quattro scuole della città resteranno chiuse o apriranno per un numero limitato di persone: non più di cento tra bambini, insegnanti, assistenti. Sono la Tenente Onorato di Sferracavallo, la Gramsci in zona Calatafimi, la Serpotta a Borgo Vecchio e la media dello Sperone. Tutti istituti che non sono a norma perché manca la scala antincendio o perché non sono adeguati ad altre norme sulla sicurezza. Alla Tenente Onorato la grana è già scoppiata l’anno scorso, con la rivolta dei genitori stufi dei doppi turni ai quali il neo-assessore ha assicurato di avere trovato i 100 mila euro necessari a realizzare la scala antincendio. Ma non è sicuro che l’intervento potrà essere realizzato in tempo per l’inizio del prossimo anno scolastico. Per il resto, nel bilancio su cui l’amministrazione sta lavorando, per gli interventi di edilizia non c’è un euro in più di quei 100 mila assegnati all’istituto di Sferracavallo. «Non si potrà andare che verso i doppi turni — dice Barbara Evola — con ricadute negative anche su altre scuole». È il caso della Federico II, che si trova di fronte alla Serpotta, «dove una ben strutturata attività didattica è stata rovinata dalla necessità di ospitare i bambini dell’istituto inagibile — racconta l’assessore —, ho visto con i miei occhi i laboratori chiusi, gli allievi accampati, i computer non utilizzabili». Ma non finisce qui. Perché anche le scuole materne non avranno vita facile. Le quaranta maestre precarie da utilizzare per il sostegno e le supplenze resteranno a casa pure quest’anno, nonostante ci siano i soldi per pagarle. Colpa dei limiti imposti dal patto di stabilità. «Avevamo chiesto al ministro Francesco Profumo — spiega l’assessore — una deroga al patto, ma non abbiamo più avuto alcuna notizia». E poi c’è il tema dell’assistenza specialistica ai 532 bambini disabili: in bilancio c’è un milione e mezzo di euro, metà di quel che servirebbe. Ma il problema, al di là di questo, sta negli inevitabili ritardi che le famiglie si troveranno ad affrontare, anche se per una buona ragione. L’assessore Evola ha deciso infatti di realizzare — in collaborazione con l’assessore alle Attività sociali della Provincia — una graduatoria permanente per queste figure specialistiche, che potranno così avere diritto a una retribuzione adeguata. Finora sono state le scuole a emanare i bandi per il reclutamento degli assistenti, forniti da cooperative «che li hanno pagati qualcosa come sei euro all’ora», dice la Evola. Adesso l’obiettivo è realizzare una graduatoria permanente per titoli cui attingere, distinta in tre rami a seconda della specializzazione: assistenti per il linguaggio dei segni, agli ipovedenti, ai bambini autistici o con disabilità di diversa tipologia. «Ho detto alle scuole che stavano per far partire i bandi di fermare tutto nell’attesa che sia pronta la graduatoria». Ma, ovviamente, ci vorrà tempo. Per stilare il regolamento, per formulare gli elenchi, per avviare i reclutamenti. A settembre, certamente, i bambini disabili non potranno avere assistenti. La speranza è per dicembre.

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