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La Regione blocca la spesa: cultura, trasporti e forestali senza contributi

Tutta colpa del patto di stabilità, dice il governo regionale, ovvero di quei vincoli richiesti dall’Unione europea e imposti da Roma che obbligano a rispettare determinati tetti di spesa. Misure che dovrebbero salvaguardare i bilanci delle amministrazioni ma che secondo la giunta "in Sicilia stanno portando all’asfissia finanziaria Regione ed enti locali"

PALERMO. Stop ai contributi per le associazioni culturali, spettacoli rinviati a data da destinarsi, musei a rischio chiusura, trasporti ed enti locali nel caos, forestali senza stipendio. Una nuova bufera si abbatte sulla Regione, che in sostanza ha congelato la spesa.
Tutta colpa del patto di stabilità, dice il governo regionale, ovvero di quei vincoli richiesti dall’Unione europea e imposti da Roma che obbligano a rispettare determinati tetti di spesa. Misure che dovrebbero salvaguardare i bilanci delle amministrazioni ma che secondo la giunta «in Sicilia stanno portando all’asfissia finanziaria Regione ed enti locali». I limiti importi per il 2012, più rigidi rispetto allo scorso anno, sarebbero stati quasi raggiunti: quindi stop alla spesa se la Regione non vuole rischiare pesanti sanzioni.
Per traghettare la Regione fino alla fine dell’anno, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha consegnato ai colleghi delle schede nelle quali dovranno evidenziare le priorità. L’obiettivo è quello di rideterminare i limiti di ciascun settore in attesa di concessioni da Roma. Ma come ha spiegato l’assessore Francesco Aiello, «superando il tetto di spesa di un dipartimento se ne penalizza inevitabilmente un altro». E via alla guerra degli assessori, che nella giunta fissata per giovedì prossimo annunciano battaglia per accaparrarsi più risorse. «Si sono svegliati gli appetiti, ci sono clientele da soddisfare in vista delle elezioni» ha ironizzato l’assessore Andrea Vecchio. A chi ha chiesto in giunta ad Armao il perchè l’emergenza fosse scoppiata all’improvviso, l’assessore avrebbe risposto che già a febbraio aveva comunicato ai direttori generali dei dipartimenti la necessità di rispettare i limiti. Così non è avvenuto e oggi in Sicilia scoppia una nuova emergenza.
Ai Beni culturali l’assessore Amleto Trigilio rivendica la massima attenzione: «Si sta bloccando il funzionamento dei musei in piena stagione turistica - spiega - dalla manutenzione nei siti alla pulizia. Non ci resta che programmare la chiusura dei siti di minore importanza e garantire l’apertura su prenotazione. Senza contare i bandi bloccati: ci sono 900 istanze per 1,4 milioni di contributi per attività culturali in tutta l’Isola».
La situazione è delicata pure alle Autonomie locali. L’assessore Nicola Vernuccio si ritrova con circa 12 milioni di euro mentre per saldare i trasferimenti a Comuni e Province ne servirebbero almeno 120 di milioni. Senza contare le spese per la tornata elettorale, che ammontano a una decina di milioni. E forse in maniera provocatoria Vernuccio ha rinunciato ai fondi a disposizione per le spese dell’ufficio di gabinetto: poco più di 800 euro da qui alla fine dell’anno. Al Turismo sono appese al palo circa 600 manifestazioni del Circuito del Mito, rassegna di spettacoli molto attesa in tutta l’Isola, per un valore di circa 8 milioni di euro. E il dirigente Marco Salerno ha spiegato che «in giacenza ci sono 24 milioni di euro di mandati in attesa di essere sbloccati».
Drammatica la situazione alle Infrastrutture: «Mancano 300 milioni di impegni e altri 300 milioni di spesa» ha affermato il capo di gabinetto Fulvio Bellomo, che denuncia una beffa: «La Sicilia non percepisce un euro per i trasporti - dice - che da soli incidono per 280 milioni. Abbiamo chiesto almeno che Roma ci escluda dal calcolo per il patto di stabilità». Va un po’ meglio alla Formazione, guidata dall’assessore Accursio Gallo: il dirigente Ludovico Albert ha comunicato che nei giorni scorsi da Bruxelles sono giunti 240 milioni di euro del Fondo sociale europeo.
Ad essere esplosa è la bomba dei forestali, che ieri hanno protestato a Palermo e Catania perchè da quando sono al lavoro, dallo scorso giugno, non avrebbero ricevuto un centesimo. «Chiederò una deroga alla giunta di governo - ha spiegato l’assessore alle Risorse agricole, Francesco Aiello - un’altra strada percorribile è la disponibilità delle risorse Cipe». In bilico pure la sorte di 22.500 precari degli enti locali: «Senza una deroga - dice Massimo Bontempo del Movimento giovani lavoratori - non è possibile alcuna stabilizzazione». Ma serve comunque un via libera da Roma pure per il rinnovo dei contratti, che scadono a dicembre. La prossima settimana una delegazione dell’esecutivo regionale volerà a Roma per chiedere misure urgenti al premier Mario Monti.

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