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Auto blu, primi risparmi in Italia: ma la Sicilia è in ritardo

C'è un risparmio di spesa per la gestione del parco auto pubbliche di 280 milioni, tra il 2009 e il 2011, su un totale annuo nazionale di oltre 1 miliardo e 220 milioni di euro. Ma l'amministrazione dell'Isola è al quartultimo posto per i tagli ai costi delle macchine di servizio

PALERMO. I primi risparmi cominciano a vedersi, ma siamo ancora lontani dagli obiettivi fissati per legge. Il censimento sulle auto pubbliche di sevizio e il monitoraggio sulla relativa spesa, realizzato dal ministero della Funzione Pubblica attraverso il centro studi sulla Pubblica amministrazione Formez, e svoltosi dal 10 maggio al 30 giugno 2012, ha infatti evidenziato un risparmio di spesa per la gestione del parco auto pubbliche di 280 milioni, tra il 2009 e il 2011, su un totale annuo nazionale di oltre 1 miliardo e 220 milioni di euro.
La legge prevede un taglio delle spese, tra il 2009 e il 2011, del 20% ma ci si è fermati a un dato complessivo del 16,8%, con grandi differenze tra regioni e tra enti. «Molte amministrazioni sono in ritardo nel risanamento», si spiega dalla Funzione pubblica e tra queste senz’altro quelle siciliane. Tra il 2009 e il 2011 le amministrazioni pubbliche della Sicilia, sono infatti riuscite a tagliare i costi per le auto di servizio solo di un complessivo 11,3%, il che le pone al quartultimo posto (peggio hanno fatto solo Molise -10,7%, Sardegna, -8,4% e Abruzzo – 6,9%) nella speciale classifica delle regioni, a fronte della media nazionale del 16,8% e a punte del - 30,9% (Friuli), - del 24,9% (Toscana) e - 22,6% (Veneto). Considerando la spesa per il personale, che rappresenta ben il 73% del totale, solo il 31,4% delle amministrazioni pubbliche comunque ha raggiunto o superato la quota di risparmio prevista dalla legge mentre il 18,4% degli enti ha invece addirittura aumentato la spesa. In totale, le auto di servizio a disposizione di tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato sono ben 60.551 unità, comprese le 124 in dotazione agli organi costituzionali. Di queste, quelle propriamente dette “auto blu” (quelle assegnate personalmente ai vertici delle amministrazioni, con autista e di cilindrata superiore ai 1600cc) sono 7.827 e sono diminuite nei primi sei mesi del 2012 di 1884 unità, (-19,4%), in parte perché vendute (582) e in gran parte perché private di autista e quindi declassate ad “auto grigie”, quelle cioè a disposizione degli uffici ma senza autista, oppure con autista ma di cilindrata inferiore a 1.600cc. Il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha comunque affermato che sulla riduzione di spesa per le auto «la P.a. può e deve fare di più tanto più che per l'anno prossimo il target da conseguire è -50%».

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