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Londra, Rossi oro e record nel Trap

La ventenne azzurra ha sbalordito tutti centrando 99 bersagli su 100. "Questa è per la mia Emilia, che non deve mollare mai"

LONDRA. A vent'anni con una medaglia d'oro olimpica al collo ed il nuovo record assoluto nella propria disciplina si può pensare di avere il mondo ai propri piedi, ma il primo pensiero di Jessica Rossi, appena scesa dalla pedana del tiro a volo ai Giochi, è per la sua «grandissima Emilia che non deve mollare mai».


Sono parole che non ci si aspetterebbe da una ventenne che ha già vinto tutto quello che c'è da vincere e che in gara appare freddissima; eppure Jessica si descrive (ed effettivamente è) «molto emotiva quando è fuori dalla pedana». «Non ho ancora sentito mia madre e mio padre - racconta - ma c'è il mio fidanzato. Sì, è vero, papà e mamma hanno dovuto lasciare casa perchè dopo il terremoto vanno fatti dei lavori. Ora sono in campagna». «Quando c'è stata la prima scossa - prosegue - io ero a Cipro per gli Europei ma sono riuscita a rimanere concentrata». Ora, vive nei pressi di Padova dove si allena con il fidanzato Mauro De Filippis, anche lui un tiratore del giro della nazionale. «È forte - dice Jessica - Dopo l'oro festeggerò e farò il tifo per tutti miei compagni di squadra». Mauro è lì ed è felice come se avesse vinto lui. 


Ad abbracciarla arriva anche un altro azzurro come Giovanni Peliello: «Sei stata bravissima», le dice mentre Jessica intanto scherza con i cronisti: «La vera difficoltà di oggi eravate voi - dice questa ragazza di Crevalcore, a pochi chilometri da Bologna, con una punta di rimprovero - In questi quattro anni voi non ci siete stati e non sono abituata». Un chiaro riferimento alla mancanza di attenzione per i cosiddetti «sport minori». «La notorietà mi spaventa ma solo un poco ma la mia vita continuerà tranquilla», assicura anche se si gode gli aspetti positivi: «Me ne hanno dette di tante - spiega - Almeno per qualche giorno non mi scambieranno per una ginnasta». Ai 140mila euro del Coni per la vittoria dell'oro non ci ha pensato - racconta - ma si tratta di denaro che può essere utile per «comprare casa e mettere su famiglia con Mauro
anche se non subito».


Jessica racconta di aver iniziato a sparare «già a sette anni» grazie al padre Ivan, tiratore come lei. «La prima volta - dice - papà mi ha lanciato con le mani due piatti, li ho colpiti entrambi». Sono ricordi, come quelli del «coniglio Cocco» che sta con lei da sette anni o queste notti in cui ha immaginato di «conquistare l'oro prima di dormire». Ormai è realtà.
 

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