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Avola, gli negano l'assegno di disoccupazione: bracciante da fuoco alla sede dell'Inps

Francesco Campisi, 45 anni, adesso si trova ai domiciliari. Ha rifatto esattamente quanto aveva già compiuto sette giorni fa. Il rogo ha parzialmente danneggiato il portone dell'ufficio

AVOLA. Per «protestare» contro l'Inps che, a suo dire, gli avrebbe negato l'assegno di disoccupazione, avrebbe provato a dare fuoco all'ingresso degli uffici della sede dell'Istituto di previdenza a Noto. Ha rifatto, cioè, esattamente quanto aveva già compiuto sette giorni prima quando, per lo stesso motivo, aveva provato ad appiccare il fuoco alla sede della Cisl di Avola.


Protagonista della vicenda è Francesco Campisi, 45 anni, bracciante di Avola, che la scorsa notte  è stato arresto dalla polizia dopo che avrebbe ammassato alcuni cassonetti per la raccolta dei rifiuti davanti alla porta dell'ingresso principale dell'Inps e quindi avrebbe appiccato il fuoco, spento dai pompieri. L'incendio ha danneggiato parzialmente il portone d'ingresso della sede e  alcuni cassonetti della raccolta differenziata. A lui, così come era già accaduto in occasione del primo episodio, il magistrato ha subito concesso il beneficio della detenzione domiciliare, dai quali era evaso.  Ai poliziotti ha detto che il suo gesto scaturiva dal fatto che, a suo parere, l'Istituto Previdenziale continuava a negargli l'indennità disoccupazione, ma l'Inps sostiene che non
en ha diritto perchè non ha maturato 102 giornate lavorative nel biennio precedente 2010-2011.

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