Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Deputati Ars senza stipendio: scatta la rivolta

L'accusa degli onorevoli: "Pagati gli assessori di Lombardo e noi no". Il presidente Cascio: "Non trattateci come una partecipata". Tutto questo, dopo l'annuncio di martedì che la mensilità di luglio non sarebbe arrivata regolarmente

PALERMO. È bastato l’annuncio per far esplodere la protesta dei deputati, pronti ad alzare la voce come hanno fatto in questi mesi tutti i lavoratori colpiti dalla crisi. È stata sufficiente una lettera di tre righe e mezzo, con cui martedì gli onorevoli venivano informati che lo stipendio non sarebbe arrivato regolarmente a luglio, per trasformare la seduta d’aula di ieri in cui si doveva parlare di tagli al bilancio in un attacco del Parlamento al governo. Anche il presidente Francesco Cascio, dallo scranno più alto, ha redarguito il governo per i ritardi nei finanziamenti: «L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, tratta l’Ars alla stregua di un qualunque fornitore o di una partecipata della Regione. Ciò non è consentito».
È scontro istituzionale sul mancato pagamento degli stipendi di luglio ai dipendenti e ai deputati dell’Ars. La Regione ha erogato meno soldi di quanti ne attendessero a Palazzo dei Normanni, e le buste paga da almeno 13 mila euro netti sono sfumate. Per i 290 dipendenti (stipendio compreso fra i 3.700 e i 13 mila euro) è la seconda volta consecutiva: a giugno avevano dovuto attendere due settimane. E ora - per previsione del Parlamento - dovranno attendere che prima vengano pagati i fornitori e i deputati. Solo alla fine toccherà a loro. Una scelta che il centrodestra non ha condiviso. Per Rudy Maira (Pid) e Titti Bufardeci (Grande Sud) vanno pagati prima i dipendenti.
Premessa che è servita per l’attacco al governo. Il primo a muoversi è stato Toto Cordaro del Pid: «È inconcepibile che l’assessore Armao faccia mancare lo stipendio agli eletti dal popolo assicurando le buste paga a chi non è stato eletto». Frase che tradisce l’insofferenza dei parlamentari verso la giunta di tecnici scelta da Lombardo, che - come precisa il Ragioniere generale Biagio Bossone - non subirà ritardi nel pagamento degli stipendi. Nessun ritardo anche per i dipendenti regionali. Titti Bufardeci si spinge a sospettare che dietro il ritardo ci sia una manovra di Armao contro l’Ars: «Una volta è possibile uno slittamento. Ma se succede due volte consecutive mi insospettisco. A pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca».
Maira rilancia: «Non è possibile che un governo di tecnici decida di pagare per primo se stesso e i consulenti». Per Bufardeci «è stata violata la norma che prevede che la Regione versi all’Ars in due tranche i 162 milioni di finanziamento annuale». È la tesi anche del presidente Cascio: «C’è stato un tardivo accreditamento dei soldi, anche a causa della crisi di liquidità di cassa della Regione. Noi però siamo un organo istituzionale anche se da quando c’è Armao di ciò non si tiene conto e passiamo dietro a tutti. Ciò non è possibile, l’ho detto a Lombardo. Si sta creando un certo imbarazzo nei rapporti fra fra Ars e Regione».
Ma Armao non ci sta a passare per il colpevole: «Non faccio il vigile urbano dei pagamenti». E Bossone precisa che «sono stati erogati regolarmente fondi all’Ars. È il Parlamento che decide poi chi pagare per primo. In questo momento però non ci sono le condizioni di cassa per garantire le tranche da 81 milioni». E dunque nessuno all’Ars è in grado di prevedere quando verranno sbloccati gli stipendi.

Caricamento commenti

Commenta la notizia