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Lombardo all'Ars: "Chiederò a Monti su che atti ha basato la lettera"

Il presidente della Regione in aula per "comunicazioni sulla condizione economico-finanziaria della Sicilia in riferimento alla lettera del presidente del Consiglio". Dopo l'intervento l'assemblea riprenderà l'esame del decreto

PALERMO. "Chiederò un incontro con Napolitano per parlare della situazione, mentre a Monti chiederò su quali atti ha basato la sua lettera. Voglio avere delle risposte il primo possibile, sarebbe meglio per tutti". Così il presidente della Regione Raffaele Lombardo nel suo intervento all'Ars, per 'comunicazioni sulla condizione economico-finanziaria della Sicilia in riferimento alla lettera del presidente del Consiglio Mario Montì.


Lombardo ha subito fornito i numeri del bilancio: su 27 miliardi di euro di previsione per il 2012, 15 sono destinati alle spese correnti, 11 agli investimenti. Il debito della Regione, ha detto Lombardo, ammonta a circa 6 miliardi, il 7% del Pil dell'Isola che ammonta a 86 miliardi, «un'inezia rispetto al debito statale, che è di quasi duemila miliardi, il 120% del Pil. Lombardo ha sottolineato che i 15 miliardi di residui attivi, di cui 1,6 accumulati nei primi sette mesi di quest'anno, sono crediti certi ed esigibili, somme che ci deve lo Stato e l'unione europea. "Nessuna regalia - ha sottolineato - ma denaro che ci è dovuto".


Sulla crisi di liquidità, Lombardo dice: «La crisi di liquidità della Sicilia non riguarda gli stipendi. Semmai i nostri creditori e i mandati che devono essere onorati. Abbiamo dato tanto nelle emergenze nazionali, tipi l'Emilia Romagna, ma abbiamo ricevuto molto poco dallo Stato, tipo la tragedia di Giampilieri». Continua il presidente: " Nonostante criticità il nostro governo ha ridotto gli sprechi e aumentato gli investimenti. La spesa corrente dell' amministrazione (15 miliardi su 27 del bilancio annuale)  è rimasta inalterata in termini numerici rispetto al 2001 e, se deflazionata, si è ridotta di 3,1 miliardi

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