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Fatima II, marittimi tornano a Siracusa

Il procuratore non esclude, invece, l'omicidio del comandante Gianluca Bianca. Senza esito ancora le ricerche del motopesca

SIRACUSA. Sono rientrati a Siracusa i tre marittimi del motopesca "Fatima II" che sabato scorso sono stati raccolti nelle acque tra la Grecia e l'Egitto dopo che erano stati abbandonati in mare su due zattere di salvataggio da tre marinai nord africani che si sarebbero ammutinati. Del motopesca e del suo comandante, Gianluca Bianca, non si hanno notizie ormai da quattro giorni.
I tre marittimi - Corrado Navarra, Vincenzo Galitto e Luigi Romano - sono stati subito accompagnati davanti al sostituto procuratore Tommaso Pagano che sta coordinando l'indagine. Gli interrogatori vengono effettuati in un luogo diverso dal palazzo di Giustizia che dalle prime ore del pomeriggio di oggi era stato "presidiato" dai cronisti. Non è da escludere che proprio per eludere taccuini e telecamere gli inquirenti abbiano cambiato all'ultimo momento  il luogo dove ascoltare i tre. Ad incontrare i giornalisti è stato brevemente il procuratore capo Ugo Rossi che ha ribadito che i marittimi "vengono ascoltati come persone informate sui fatti" e che "al vaglio ci sono tutte le ipotesi possibili, anche quella di un evento omicidiario". "In questa fase - ha aggiunto Rossi - non escludiamo nulla. Si tratta d'altra parte di un accertamento laborioso considerato che si tratta di fatti verificatisi a considerevole distanza".
Sono ancora senza esito le ricerche del "Fatima II", il motopesca della marineria di Portopalo di Capo Passero del quale non si hanno notizie ormai da sabato scorso Sull'unità dovrebbero trovarsi tre marittimi nordafricani che si sarebbero ammutinati - secondo la ricostruzione sin qui più accreditata - e il comandante dell'unità, il siracusano Gianluca Bianca, sulla sorte del quale non si hanno notizie. Le attività di ricerca, spiegano fonti della Guardia costiera di Siracusa, sono state concentrate nello specchio di mare compreso tra le coste greche e quelle egiziane. In particolare, anche sulla scorta di alcune indicazioni che sono state fornite agli investigatori da alcuni familiari e conoscenti del comandante sono stati individuati una serie di possibili punti di approdo non convenzionali. Si tratterebbe di calette o insenature, conosciute a chi va per mare in quella zona. L'ipotesi alla quale si lavora è che il gruppo degli ammutinati, considerato che del "Fatima II" non si coglie ormai da giorni alcun segnale, possa aver fatto rotta verso una di queste zone da loro considerate "sicure" perché poco battute.

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