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Archeologia, trovati resti del tempio a Selinunte

Sono i resti di un grande tempio arcaico che, alla luce dei dati stratigrafici e dei materiali archeologici, risulta essere il più antico dell'area

SELINUNTE. E' un'offerta votiva alla dea Demetra, la protettrice del grano e dell'agricoltura, il piccolo flauto in osso, perfettamente conservato e risalente al 570 a.C., trovato assieme a un piccolo vaso corinzio, bracciali e pendenti, sotto il tempio R di Selinunte. Sono i resti di un grande tempio arcaico che, alla luce dei dati stratigrafici e dei materiali archeologici, risulta essere il più antico dell'area.
Nei mesi scorsi erano già stati identificati parte del muroe del pavimento, adesso sono stati messi in luce due fori di palo di grandi dimensioni, che potrebbero essere i resti del colonnato centrale. La ceramica rinvenuta in prossimità dei fori di palo è stata datata intorno al 650-625 a.C., inclusa un vaso dalla forma allungata (lekythos) di stile protocorinzio con animali che pascolano.
L'importante scoperta è avvenuta nel corso della campagna di scavi nell'ambito della convenzione tra l'assessorato regionale, il Parco archeologico di Selinunte e l'Institute of Fine Arts della New York University con l'equipe diretta dal professor Clemente Marconi. Le ricerche, che si sono concentrate sul Tempio R, collocato subito a sud del Tempio C, hanno confermato le ipotesi formulate negli anni passati in base all'indagine all'esterno dell'edificio: in età ellenistica, verso il 300 a.C., l'interno del tempio R è stato colmato con uno spesso riempimento di tegole, terra e anfore da trasporto, alto più di un metro. Il risultato è stato di avere integralmente sigillato i livelli arcaici e classici del Tempio R, facendo oggi ritrovare perfettamente conservato il piano pavimentale del V secolo.

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