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Regione, dipendenti dell'Ars senza stipendio

La tradizionale scadenza del 27 è passata invano, come la promessa che il problema sarebbe stato risolto in pochi giorni. A differenza dei 90 onorevoli che hanno temuto, per qualche ora, di subire la stessa sorte salvo poi vedere l’accredito da (almeno) 11 mila euro netti

PALERMO. La tradizionale scadenza del 27 è passata invano, come la promessa che il problema sarebbe stato risolto in pochi giorni. I dipendenti dell’Ars non hanno ricevuto lo stipendio di giugno: dagli alti burocrati ai semplici funzionari tutti hanno ricevuto solo la quattordicesima. A differenza dei 90 onorevoli che hanno temuto, per qualche ora, di subire la stessa sorte salvo poi vedere l’accredito da (almeno) 11 mila  euro netti. Per l’Ars c’è un problema nei trasferimenti da parte della Regione. Secondo l’assessorato all’Economia invece i soldi ci sono e lo stop agli stipendi è ingiustificato. Per i burocrati dunque l’unica speranza è che la Regione versi nei prossimi giorni almeno altri 2 milioni. Ma il ritardo di questo mese è la proiezione di ciò che potrebbe succedere stabilmente.


La Regione infatti ha una crisi finanziaria che Lombardo ha definito ieri «complicatissima, perchè rallentando l’economia rallentano i versamenti fiscali di cittadini e imprese». I soldi sono davvero finiti, al punto da costringere a spegnere i condizionatori per risparmiare energia e chiudere gli assessorati al pomeriggio per non pagare gli straordinari. Ma anche le dorate mura di Palazzo dei Normanni ora conoscono la crisi. Per pagare tutte le voci che riguardano il personale (300 dipendenti) l’Assemblea ha speso 40 milioni e 920 mila euro nel 2001 e ne spenderà quest’anno 40 milioni e 260  mila. Spulciando nel bilancio ufficiale del Parlamento si scopre che gli stipendi costano 34 milioni e 650 mila euro e che per le sole indennità aggiuntive si spendono altri 4 milioni e 80 mila
euro.


Un consigliere parlamentare guadagna 3.097 euro netti al mese per 14 mensilità, uno stenografo ne incassa 2.518 mentre la carica più bassa, l’assistente parlamentare, si ferma a 1.530. Cifre che lievitano parecchio in base all’anzianità: uno stenografo con 24 anni di servizio percepisce 6.295 euro netti al mese, un consigliere parlamentare 9.257 e un assistente parlamentare, sempre con 24 anni di servizio, arriva fino a 3.746 euro netti. Se poi si guarda ai dirigenti, il segretario generale aggiunto ha uno stipendio base di 11.308 euro al mese e il segretario generale arriva fino a 13.147. Secondo l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, la Regione ha trasferito all’Ars 12 milioni circa il 25 giugno: c’è stato un ritardo - normalmente i soldi arrivano il 20 - ma ciò non giustifica lo stop agli stipendi. Armao aggiunge che «entro qualche giorno daremo altri 2 milioni».


Secondo gli uffici dell’Ars, la Regione per legge dovrebbe trasferire ogni anno a gennaio la metà del budget, cioè 80 milioni sui 162 totali, mentre quest’anno ha proceduto mese per mese. In questo modo - sempre secondo gli uffici dell’Ars - si sono accumulate anche spese per forniture e creditori vari che è stato necessario coprire in questi giorni. Ecco perchè dello stanziamento di 12 milioni e mezzo è rimasto poco per pagare gli stipendi. All’Ars si attendevano infatti un assegno di almeno 27 milioni. Ma Armao segnala che sono difficoltà a cui bisognerà abituarsi: «Ho appena depositato un emendamento che propone all’Ars di autodeterminare un taglio al proprio bilancio. Ciò perchè mentre tutti i settori dell’amministrazione sono colpiti dai tagli, il Parlamento quest’anno ha avuto gli stessi fondi dell’anno scorso».

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