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Palermo, braccio di ferro per la presidenza del Consiglio

In corsa tre esponenti di Italia dei Valori: Alberto Mangano, Totò Orlando e Aurelio Scavone

PALERMO. Tre pretendenti, al momento, per due poltrone, forse solo una. Oggi pomeriggio si dovrebbero sapere i nomi del nuovo presidente del consiglio comunale, del vicario e del vice (tra questi due ultimi incarichi ci sono differenze di indennità e di mansioni significative). D’altra parte la data del 9, giorno in cui si insedia il nuovo consiglio comunale, è ormai vicina e i giochi devono essere conclusi rapidamente. E la partita, per l’incarico più ambito, si sta giocando tutta dentro Idv, il partito che sostiene Orlando e che a Sala delle Lapidi ha la maggioranza assoluta. I papabili? C’è Alberto Mangano già assessore della primavera orlandiana, tornato a Sala delle Lapidi pochi mesi fa; c’è Totò Orlando, anche lui consigliere, dal 2010 nel gruppo di Idv e il più votato del partito alle elezioni di maggio; c’è Aurelio Scavone, un fedelissimo del sindaco e anche lui consigliere e capogruppo uscente nell’ultimo scorcio di consiliatura per Italia del Valori. Una partita che non prevederebbe altre scelte, nel senso che Idv punta sia alla poltrona di presidente che a quella di vice presidente vicario lasciando all’opposizione solo la poltrona di vice. Anche se nelle ultime ore si rafforza l’ipotesi che il vice presidente vicario potrebbe essere un consigliere dell’Udc e i boatos indicano in Giulio Cusumano e Salvatore Finazzo i papabili. Nessuno degli interessati parla, ed è facile immaginare il perché. Dalla riunione in casa Idv di oggi pomeriggio dove parteciperanno i 30 consiglieri, il coordinatore regionale Fabio Giambrone, quello provinciale Pippo Russo e il deputato nazionale Ignazio Messina, responsabile enti locali per il partito di Di Pietro, si potranno capire molte cose. Per la poltrona di vice si fa invece a gran voce il nome di Giulio Tantillo, capogruppo uscente del Pdl. O anche, se Tantillo rinuncia, Andrea Mineo, di Grande Sud, il partito di Miccichè. L’altro nominativo di Idv che resterebbe fuori dai vertici della presidenza di Sala delle Lapidi sarebbe il candidato naturale per la carica di capogruppo, il rappresentante che dovrà coordinare l’«esercito» di 30 consiglieri. E non è roba da poco, servono esperienza e competenze consolidate. E anche questo nome dovrebbe uscire dalla riunione di oggi pomeriggio. L’insediamento dei nuovi inquilini di Sala delle Lapidi apre anche il capitolo delle dimissioni di alcuni consiglieri provinciali in carica che si sono candidati con successo al consiglio comunale. È il caso di Luisa La Colla e Giusi Scafidi, entrambi di Idv, di Teresa Piccione e Carlo Di Pisa, del Partito Democratico. Le loro dimissioni al momento non ufficiliazzate, necessarie per incompatibilità tra le cariche di consigliere provinciale e comunale, lascerebbero altrettanti posti liberi a Sala Martorana, posti che saranno rimpiazzati dai primi non eletti. Caso diverso per Silvio Moncada, consigliere provinciale Pd e neo presidente di una circoscrizione per il quale non esiste incompatibilità. Ma lui ha fatto sapere che lascerà il posto alla Provincia.

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