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Aspiranti consulenti al Comune di Palermo: oltre mille domande

PALERMO. C’è chi si propone come consulente per instaurare rapporti con l’Iran e avere così petrolio a prezzi vantaggiosi e chi suggerisce, come rimedio contro il traffico, l’abbattimento dei palazzi di via Roma. E ancora: c’è chi vorrebbe creare una sorta di villaggio dove far vivere tutti i lavavetri di Palermo e chi propone di togliere tutti i mezzi a motore ai vigili urbani per farli viaggiare solo in bici. Sono alcune delle domande corredate da dettagliatissimi curricula giunte a Palazzo delle Aquile. Aspiranti consulenti a titolo gratuito dell’amministrazione comunale che hanno così risposto al bando lanciato poche settimane fa e i cui termini sono ancora aperti. L’idea della giunta è quella di trovare professionalità e idee da mettere al servizio del Comune. Solo che qualcuno oltre al proprio cursus honorum si è lasciato prendere la mano proponendo di tutto e di più. Di domande ne sono arrivate già oltre ottocento e altre ne arriveranno. Accanto alle proposte un po’ strampalate ci sono comunque curricula che invece potrebbero essere presi sul serio. Molti si propongono per l’attivita di fund raising, ovvero procacciatori di risorse economiche, altri sul versante della comunicazione (molte imprese del settore) che si offrono gratuitamente per il restyling del sito internet e vari servizi web. E poi non mancano i professionisti, soprattutto architetti e ingegneri. Ma sul fronte dei professionisti ricercati dal Comune la vera attesa è quella sulle nomine nelle partecipate. In questo caso i termini del bando sono già scaduti e l’assessore alle Aziende partecipate Cesare Lapiana provvederà a indicare i nuovi componenti di cda e rappresentanti del Comune in vari organismi già a partire dalla prossima settimana. A Palazzo delle Aquile sono arrivate 1.386 domande e un primo esame dei requisiti e il successivo vaglio del sindaco Orlando e dello stesso assessore ha ridotto a 130 i curricula possibili. Ma per oltre la metà delle domande non ci sarà spazio perché, ad occhio e croce, sono circa 60 le caselle vuote da riempire per la guida delle aziende partecipate e dei vari enti . F. C.

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