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Grannola al Nord, granite al Sud

Ma che vi devo dire? Oggi mi stetti tutta a iurnata infilato dentro con le pale che giravano. Mi ammuccai per penitenza un bello piatto di pasta coi tenerumi e la cucuzza  a 180 gradi e quattro varcuochi. Di poi, all’arrifriscata, mi porto Nika a passiare al porto. Insomma, bella vita se durerebbe ma però alalunga a uno ci siddia e volesse che arrifrischerebbe un poco.


Ma domani, amici miei carissimi, non c’è principio. A conti fatti ci dovrebbe essere la stessa caloria di oggi. Forse poco poso di meno perché domani dovrebbe arrivare un pochino di Maestro che viene dalla Sardegna. Ma non ci basterà per arrifriscare. Nossignore. Forse martedì il Maestro si rinforza un poco allora il termometro se ne cala e, almeno, c’è un poco di ventilazione.


Forse diminuisce un poco l’umito e questo aiuta. Ma lo sapete invece che lassopra se la passano male? Il fattore è che c’è una bella infilata di malotempo che va dall’Inghilterra alla Scandinavia che si comporta come jun branco di lupi. Ogni tanto, mentre fa strata, ne mandano uno verso sud e così il lupo-malotempo arriva dalle parti del Nord Italia e combina un casino perché l’aria fredda e quella calda fanno scintille e allora ci sono temporali e – dicono gli scinziati – perfino grandinate con cocci di grannola granni quanto le alive di Castelvetrano. Ca poi magari uno sta caminando bello tranquillo e ci arriva un coccio di grannola «dumdum» nella matrice dei pidocchi. Cose di pazzi visto che qua invece siamo alla canna dell’ossigeno. Ma lo sapete che vi dico? Io preferisco la granita alla grannola e non farei cambio. Tante belle cose. Al caffè con panna.

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