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Regione, Castiglione: mi candiderò alle primarie

Svolta del coordinatore del Pdl, ma resta il nodo delle alleanze. È gelo su Russo lanciato dall’Mpa: no del Pid mentre Fli conferma l’appoggio a Granata

PALERMO. “Le primarie del centrodestra si faranno entro fine luglio. È uno strumento in cui credo e nel quale bisogna mettersi in gioco, spendersi»: Giuseppe Castiglione correrà per la presidenza della Regione. Il coordinatore regionale del Pdl indica la rotta dei prossimi trenta giorni del partito: «La bozza di regolamento per le primarie è pronta. La darò ad Alfano entro la fine della settimana. La mia idea è di farle svolgere entro fine luglio e non in un week end. Penso sia meglio farle durare tre giorni: martedì, mercoledì e giovedì. Sarà anche il modo per far partire subito la campagna elettorale. Faremo tre liste: una del Pdl, una del presidente e l’ultima sarà quella civica a cui lavorano Innocenzo Leontini e il Pid». Il coordinatore regionale è il quarto candidato che si muove in area Pdl. Enrico La Loggia ha dato per primo la disponibilità, Innocenzo Leontini è la punta del listone civico e poi c’è il presidente dell’Ars Francesco Cascio.
Il nodo delle primarie porta con sè lo scontro fra le varie anime del partito. L’area palermitana non vuole le primarie e lavora per portare Cascio alla candidatura, magari indicando subito Nello Musumeci come vicepresidente. Giocando la carta delle primarie Castiglione prova a evitare la spaccatura con Leontini e ad allargare la coalizione: «Noi proporremo anche al Nuovo polo di partecipare alle primarie». Posizione tattica perchè il Nuovo sta scegliendo la corsa solitaria. Lombardo ha lanciato domenica la candidatura dell’assessore alla Sanità ed ex pm Massimo Russo. Una scelta di rottura. Così la legge Rudy Maira, capogruppo del Pid, che nelle ultime settimane aveva aperto all’Mpa il listone civico a cui lavora con Leontini. Ma anche Grande Sud, che pure al Nuovo polo guarda come un eventuale alleato, ha bocciato la scelta di Lombardo: «Quella di Russo è una candidatura di chiusura - osserva Michele Cimino -. L’assessore alla Sanità è il simbolo del fallimento del governo tecnico, il motivo per cui Grande Sud uscì dalla giunta. Non mi sembra neppure una candidatura vincente, visto che Russo ha costituito liste civiche per le Amministrative a Palermo e Mazara ottenendo pessimi risultati. Noi restiamo convinti che debba candidarsi Gianfranco Miccichè».
Anche Fli, principale alleato di Lombardo, non ritira la candidatura di un proprio uomo di fronte a quella di Russo: «Fabio Granata o Russo? Si dovrà discutere - anticipa il capogruppo Livio Marrocco - e scegliere il più adatto. Di sicuro noi non possiamo discutere su Rosario Crocetta». Messaggio ad alcuni esponenti dell’Mpa che non hanno escluso un dialogo anche con il candidato del Pd (ma in rottura col partito). Granata è un po’ più dialogante: «Che sia io o Crocetta, Fava o Russo, in ogni caso si tratta di candidature nel segno della legalità e dello sviluppo. Non so cosa succederà, ma questo fa ben sperare». Il centrosinistra è invece scosso dalle trattative romane. L’annuncio di Casini, pronto al patto elettorale con Bersani, conferma che in Sicilia la strada intrapresa dai democratici guarda al centro e non a sinistra. Ieri il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, ha incontrato i vertici di Idv, Rifondazione e Sel. Le distanze restano intatte. «Prima di andare avanti - esordisce Antonio Marotta di Rifondazione - il Pd deve sciogliere alcuni nodi, a cominciare dai confini della coalizione che per noi non sono estendibili all’Udc». Più cauto Erasmo Palazzotto (Sel): «Abbiamo registrato la volontà di aprire un dialogo. Se ci saranno le condizioni per compattare la coalizione, allora affronteremo i tanti nodi irrisolti». Lupo però vede il bicchiere mezzo pieno: «È stato un incontro positivo. Abbiamo deciso di partire dalla redazione di un programma che punta su legalità e sviluppo. Di alleanze parleremo solo alla fine».

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