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Truffa nell'Ennese, ecco come avveniva

L'operazione che ha portato alla denuncia di 65 persone nell'ennese è stata denominata «Postumio», dal nome del repubblicano romano che insieme al complice Pomponio all'epoca dell'antica Roma 'inventò le frodi all'assicurazione fingendo il naufragio delle proprie navi

ENNA. L'operazione che ha portato alla denuncia di 65 persone nell'ennese è stata denominata «Postumio», dal nome del repubblicano romano che insieme al complice Pomponio all'epoca dell'antica Roma 'inventò le frodi all'assicurazione fingendo il naufragio delle proprie navi.


Le indagini, tutt'ora in corso, sono scaturite dallo studio e dall'approfondimento di un anomalo incremento delle polizze assicurative a seguito del moltiplicarsi delle denuncie di incidenti stradali da parte dei privati. I sinistri presi in esame si fondavano esclusivamente sulla compilazione del
cosiddetto modello Constatazione amichevole di incidente (Cai), nei quali la responsabilità era sempre a carico di una sola parte. In nessuno degli episodi considerati è stata mai richiesta la presenza delle forze di Polizia - tranne una sola volta in cui vi è stata una testimonianza falsa - o l'eventuale presenza di testimoni. Per quanto concerne gli incidenti con feriti, le patologie cliniche evidenziate nei referti medici erano sempre riferite da parte dei pazienti, che successivamente
hano ottenuto cospicui risarcimenti; in nessun caso è stata mai riscontrata una frattura o una ferita. In otto casi su 21 il sinistro sarebbe stato provocato da una macchina agricola o da un autocarro, veicoli che non adottano il sistema del cosiddetto bonus-malus, ma pagano una tariffa fissa e, di conseguenza, non subiscono l'aumento della classe di merito per l'anno successivo
qualora si siano resi responsabili di un sinistro. Ad alcuni degli indagati è stata contestata l'aggravante di avere determinato a commettere il reato alcuni minori.

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