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"Già giudicato per gli stessi fatti", Cuffaro prosciolto

L'ex governatore assolto per il principio del “ne bis in idem”: per i giudici l'ex politico, già condannato a 7 anni per favoreggiamento alla mafia, ha già risposto in tribunale per le stessi vicende

PALERMO. La Corte d'appello di Palermo ha assolto per ne bis in idem dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. Per i giudici l'ex politico, già condannato a 7 anni per favoreggiamento alla mafia, è già stato processato per gli stessi fatti.
Cuffaro sta scontando una condanna definitiva a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, ma per i pm di Palermo Nino Di Matteo e Francesco Del Bene a carico dell'ex politico ci sarebbero stati elementi per un nuovo processo, stavolta per concorso esterno in associazione mafiosa. Una valutazione non condivisa dal giudice di primo grado, il gup Vittorio Anania, che già dispose il proscioglimento ritenendo che le condotte contestate all'ex governatore fossero le stesse per cui era già stato giudicato per l'accusa di favoreggiamento aggravato. La procura, però, ha presentato appello contro il primo verdetto. Da qui il processo di secondo grado al termine del quale il procuratore generale Luigi Patronaggio aveva chiesto la condanna di Cuffaro a 13 anni di carcere in continuazione con la precedente sentenza.

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