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Lombardo: come Cuffaro? Estraneo ma se responsabile pago

Il presidente della Regione: "Mi affido alla magistratura, non commento la decisione del giudice, la subisco"

PALERMO. "Non faccio scongiuri, ci mancherebbe altro. Se sarò ritenuto responsabile dovrò pagare. Guai se non fosse così, come tutti gli altri cittadini. Mi affido alla magistratura, non commento la decisione del giudice, la subisco".
Così il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ospite di '24 Mattino' su Radio 24, ha risposto alla domanda se non abbia timori di finire come il suo predecessore Totò Cuffaro in carcere, parlando della sua imputazione coatta per concorso esterno alla mafia.
"Sono molto più che consapevole della mia assoluta estraneità a questa storia - ha detto - e lo dimostrerò nelle aule di giustizia che ora frequento perché credo che il migliore difensore di se stesso sia l'imputato. Comunque ho sempre detto, anche prima dell'imputazione coatta, che mi sarei dimesso perché il rinvio a giudizio o addirittura un'eventuale condanna non dovrà toccare il presidente della Regione bensì il cittadino Raffaele Lombardo".
"Confermo - ha aggiunto - che non mi ricandido a nulla. Ho espresso questa volontà ferma. Che farò? Sono appassionato di agricoltura, ho un agrumeto, è complicato governarlo e cercare di pareggiare i conti entro la fine dell'anno. Mi inventerò un lavoro, sono ancora capace di intendere e volere. Non è detto che non dia una mano alla causa politica nella quale credo ma non mi candido".

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