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Palermo, un mare di liquami a Vergine Maria: lavori bloccati

Stop agli interventi sul litorale ad un passo dalla conclusione. Non una mancanza di fondi, la causa: i soldi ci sono e in principio erano 8 milioni di euro. Raggiunto il completamento di circa il 90% dell´opera, gli interventi si sono arrestati per via di un contenzioso con la ditta appaltatrice, che si è vista revocare l´incarico

PALERMO. La borgata di Vergine Maria si prepara a vivere un´altra estate tra i liquami. L´ennesima, perché già da tempo i residenti dell´antico quartiere marinaro fanno i conti con una condotta fognaria che scarica i liquami direttamente in mare, con tutti i disagi annessi e connessi: aria insalubre, irrespirabile, esalazioni che oltre ad infestare la zona invadono anche gli interni delle abitazioni, nonché un tratto di mare dal quale è consigliabile stare alla larga.
Risale all´estate scorsa l´avvio dei lavori che hanno visto impegnati il settore Manutenzioni del Comune e Amap nella realizzazione del nuovo impianto fognario, lavori che avrebbero dovuto mettere un punto all´indecoroso capitolo che racconta di un´intera borgata vittima dei liquami. Ma oggi, a distanza di un anno, la fogna a cielo aperto continua a sgorgare indisturbata.


Non una mancanza di fondi, la causa: i soldi ci sono e in principio erano 8 milioni di euro. Destinati a restituire il giusto funzionamento all´intero condotto, sono stati impiegati coerentemente nell´impresa per come previsto, ma raggiunto il completamento di circa il 90% dell´opera, gli interventi si sono arrestati per via di un contenzioso con la ditta appaltatrice, che si è vista revocare l´incarico. Ed è proprio quel 10 per cento lasciato in asso a far sì che il problema perduri. Il perché lo ha spiegato Valentina Vadalà, architetto dirigente che coordina i lavori pubblici del Comune, intervenendo ieri mattina alla trasmissione radiotelevisiva Ditelo a Rgs: «Con l´intervento realizzato in passato si è ripristinato il funzionamento dell´impianto, in modo da permettere alle acque reflue della zone di Vergine Maria e Arenella di confluire al collettore centrale di zona. Da qui, i nuovi depuratori installati dovrebbero trattare i liquami in modo da privarli delle loro proprietà inquinanti e quindi farli defluire in mare. Ma è quest´ultimo passaggio a non essere ancora stato messo a punto, nell´attesa che i lavori vengano affidati ad una nuova ditta».


E in attesa, sono anche i residenti, che non risparmiano le lamentele. «Il caldo si fa sempre più sentire, ma aprire le finestre da queste parti vuol dire smettere di respirare anche dentro casa - dice Teresa D´Aiello, che abita a pochi metri dal fiumiciattolo putrido che arriva fino a mare -, e se si pensa che qui vivono anche dei bambini, il fastidio è sostituito dalla preoccupazione». Concordano Giusi Bonura ed Emanuele D´Accardi, che si sono rivolti al camper del Giornale di Sicilia: «È una borgata con un grande potenziale anche a livello turistico. Peccato che ormai da anni sia paragonabile ad una discarica».



Intanto tocca attendere anche ad Amap, che ha preso parte ai lavori dello scorso anno e a nome della quale il dirigente Girolamo Sparti, chiosa: «Aspettiamo che il Comune si attivi burocraticamente e metta a punto l´aspetto normativo degli impianti. Non ne abbiamo la diretta gestione, pertanto deve prima essere ufficializzata la consegna delle opere, ma una volta ripresi i lavori i tempi dovrebbero essere brevi». Si attende e si dovrà continuare a farlo sembra, perché da parte dal settore Manutenzioni del Comune non arrivano per il momento certezze sui tempi previsti: «Non è ancora possibile stabilire quando potremo riavviare le operazioni, ma certo è che una volta partite non ci saranno tempi morti, abbandoni o dimenticanze – ha detto il neo assessore Agata Bazzi -. È in atto una delega specifica per il recupero della costa, con un'attenzione particolare all'emergenza inquinamento, ma ci sono tempi fisiologici necessari».

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