Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Clan Stantapaola, sequestro per 1,5 milioni agli eredi del reggente

Blitz della Dia nei confronti di suocero e moglie di Angelo Santapaola, 45 anni, cugino in linea diretta del boss, trovato morto il 1 ottobre del 2007 in contrada Monaco di Ramacca

CATANIA. Beni per un valore di circa un milione e 500 mila euro sono stati sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Catania a Giuseppe e Grazia Corra, rispettivamente suocero e moglie di Angelo Santapaola, 45 anni, cugino in linea diretta del boss, trovato morto il 1 ottobre del 2007 in contrada Monaco di Ramacca.
Il suo cadavere carbonizzato fu trovato dai carabinieri insieme a quello di Nicola Sedici, di 31 anni, che aveva sposato una cugina del capomafia. Il provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Catania, ha interessato 16 unità immobiliari a Catania, una unità immobiliare ad Augusta (Siracusa), svariati conti correnti per un valore di circa 250.000 euro e due autovetture.
Angelo Santapaola, nell'ambito dell'indagine condotta dalla Dia di Catania culminata nell'operazione denominata "Arcangelo", risultava destinatario di una ordinanza di custodia cautelare, per avere diretto l'associazione mafiosa, ordinanza che non fu eseguita perché venne assassinato.
Il sequestro scaturisce da un provvedimento emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale del capoluogo etneo. L'attività operativa ha avuto lo scopo di colpire il patrimonio ritenuto accumulato illecitamente da Angelo Santapaola in applicazione della nuova normativa che consente di aggredire il patrimonio dei mafiosi anche dopo la loro morte, con riferimento ai beni di cui l'uomo poteva disporre e che si ritiene siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego.
Sull'omicidio di Angelo Santapaola è in corso davanti alla Corte di Assise di Catania il processo nei confronti di Vincenzo Aiello, già rappresentante provinciale della famiglia mafiosa, il quale avrebbe commesso il delitto anche per bloccare il comportamento troppo violento di Angelo Santapaola, che non veniva più condiviso neanche dalla sua famiglia.
Le indagini di natura economico-finanziaria e patrimoniale della Dia, che abbracciano un arco temporale compreso tra il 2000 e il 2011 hanno permesso di identificare una serie di beni che, benché formalmente intestati a parenti, sono effettivamente riconducibili a Santapaola.

Caricamento commenti

Commenta la notizia