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Palermo, festa con shopping Polemici i sindacati: limitare le aperture

Attività commerciali al lavoro. In città la deregulation degli orari di apertura dei negozi è ormai una prassi, visto che si fregia del riconoscimento di città d'arte. Ma i mal di pancia non sono pochi. A cominciare dai sindacati, che più volte hanno chiesto al Comune un calendario di deroghe fino a un massimo di venti

PALERMO. Negozi  aperti durante la festa della Repubblica. Porte spalancate anche nei centri commerciali e mercati storici. Una giornata che rientra nella normalità per chi deve fare shopping. Un week end commercialmente forte che potrebbe convincere gli esercenti ad aprire bottega anche l'indomani, prima domenica del mese, per tenere fede a una sorta di orologio biologico interno alla categoria che considera la domenica in testa al mese la più redditizia.
«Sarà una normale giornata di lavoro - spiega il vicepresidente di Confcommercio, Patrizia Di Dio -, considerato che è un sabato. L'indomani, invece, non saranno tutti ad aprire». In città la deregulation degli orari di apertura dei  negozi  è ormai una prassi, visto che Palermo si fregia del riconoscimento di città d'arte. Ma i mal di pancia non sono pochi. A cominciare dai sindacati, che più volte hanno chiesto al Comune un calendario di deroghe fino a un massimo di venti. Una soluzione che potrebbe scontrarsi con le indicazioni del governo nazionale, che ha stabilito di dare la priorità al libero mercato in materia di orari. Nel frattempo, la Uiltucs ha presentato un ricorso al Tar contro la proroga regionale che riconosce, in almeno 200 comuni, la città d'arte. L'argomento sarà materia di incontro con l'amministrazione comunale.
«Abbiamo trovato tante emergenze - dice l'assessore alle Attività produttive, Marco Di Marco -, anche questa problematica sarà affrontata assieme agli operatori e ai sindacati». Pietro La Torre, leader regionale della Uiltucs, ha in mente di riunire ad un unico tavolo i sindacati di categoria e quelli dei lavoratori per trovare un accordo sul «pacchetto» di aperture domenicali e festive.
«L'accordo sarà la base da inserire in un nuovo ddl sul commercio, visto che quello presentato dall'assessore Venturi è stato affossato dallo stesso esecutivo regionale».
Novità in arrivo sulle sanzioni accessorie ai danni dei commercianti non in regola con la Tosap. Ieri c'è stato l'incontro tra il presidente di Liberimpresa, Giovanni Felice, e l'assessore Di Marco. «I controlli per il momento si fermano - dice Felice -, ma Liberimpresa ribadisce la propria vicinanza agli imprenditori che sono stati sanzionati, almeno una ventina, che assisterà anche legalmente». Felice ha chiesto il ritiro del provvedimento, che «arreca soltanto danni gratuiti alle imprese». L'assessore Di Marco sta pensando al da farsi. Per il momento ha deciso che «non partiranno altre lettere - dice -, fino a quando non saranno chiariti alcuni aspetti della vicenda».

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