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Billino, lavori di inizio stagione

Giugno entra bene. Domani un’altra iurnata con le pampine che già appartiene al uichend. Nel senso che, chi se lo può permettere, al sabato e domenica aggiunge pure il vennere e se ne parte. Questi sono i periodi in cui al billino a mare si fanno i lavori di apertura di stagione. Se c’è di chiamare l’anneratore si chiama per farci dare una rinfrescata alle stanze. Una telefonata al fontaniere per fare stuppare le docce e collaudare lo scardabagno. Poi c’è il lavoro di giardinaggio che al patrone di casa ci viene il cuore: Bermuda col sottopanza, tappine incrociate e calzino corto, canottiera attipo baschet col nummaro 88 (le palle di padre abramo). Attrezzi: zappuneddu, rastrellino, forbicione, innaffiatoio. Allora: c’è di arrecintare  il rampicante (ma è già potatura di fuori stagione), poi si smuove la terra dalle aiuole, poi si passa all’orto dove si chianta con  grande pazienza e intreccio di canne, il pomidoro che poi deve diventare rosso e pronto a fare l’astratto disteso nelle tavole dei letti. Cose di capriccio. Ma si piantano pure milinciane e si controlla se i tenerumi cominciarono ad acchianare lungo l’incannucciato e sono pronti a fare scinniri le cucuzze. Si da una controllata nella pergola per vedere se buttò i germogli.

Finita l’agricoltura si passa al controllo dei rifornimenti: c’è abbastanza carbonella? La graticola avi bisogno di una tintura con la vernice nera, quella che tiene il calore? C’è qualche patatone di assistimare in quelli che proteggono il muro dalla caloria? Acqua dal cannolo della cucina esterna ne viene? Funzionano le lampade di fuori? E la zanzariera attipo schermo fotonico è pronta? Insomma,  non vi manca il chiffari. Quello buono, almeno.

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