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Palermo, università: tutte le facoltà saranno a numero chiuso

"Cadono" anche Giurisprudenza e Agraria a causa della carenza di docenti. Lo ha deciso l’altro ieri il Nucleo di valutazione dell’Ateneo presieduto dal professor Gaetano Dattolo e il Senato accademico approverà la scelta nella seduta di lunedì prossimo

PALERMO. Iscrizioni all’Università, quiz per tutti. Le due ultime facoltà rimaste ad accesso libero - Giurisprudenza ed Agraria - si arrendono al numero chiuso causa carenza di docenti, e da quest’anno sarà accesso programmato in tutti i corsi di studio del primo livello della formazione. Lo ha deciso l’altro ieri il Nucleo di valutazione dell’Ateneo presieduto dal professor Gaetano Dattolo e il Senato accademico approverà la scelta nella seduta di lunedì prossimo. Una decisione da taglio e contenimento che riduce i posti a Giurisprudenza.


E se erano 1624 gli iscritti nel 2011, nel 2012 saranno 124 in meno: 1000 a Palermo, 250 a Trapani e 250 ad Agrigento. Nel 2012 si applicherà dunque il respingimento selettivo in tutto l’Ateneo. La legge del «solo uno su tre» che l’anno scorso ha visto 27.000 partecipanti ai quiz e 9.000 posti in palio. Ma va anche detto che fra i 27.000 partecipanti molti si erano iscritti a due o tre corsi di laurea. Posti tagliati non solo per mancanza di docenti, ma anche per razionalizzare l’offerta formativa.


Lo spiega il delegato del rettore alla Didattica, professor Vito Ferro: «Per portare a compimento il percorso di razionalizzazione che ha già ridotto da 172 a 125 i corsi di laurea. Oggi la nostra offerta formativa prevede 125 lauree di vario tipo, sono disponibili 9100 posti per il primo livello della formazione ai quali si aggiungono 800 posti per le lauree magistrali a numero programmato, si stimano 1500-2000 candidati per le lauree ad accesso libero. In definitiva - prevede Vito Ferro - l’ateneo di Palermo iscriverà quest’anno da 11.000 a 12.000 nuovi studenti». Questi i grandi numeri del nuovo ingresso «tutti per concorso» nell’Università di Palermo che blinda le ultime due facoltà. Costretta anche da «limitate risorse della docenza: il calo del numero dei professori in servizio, a seguito dei pensionamenti, ci impone di ridurre il numero dei corsi di studio; operazione che è stata condotta garantendo una adeguata diversificazione e utilizzando le risorse umane disponibili per innalzare al massimo il numero degli studenti immatricolabili». Sono sei in Italia le facoltà di Giurisprudenza che applicano l’iscrizione per concorso, Calabria, Catanzaro, Pisa, Trento, Roma 3, Catania, e ora la settima - Palermo - con uno sbarramento che mette argine all’eccessivo numero di laureati siciliani

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