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Saluti amari contro il Genoa: 2 a 0 nel Marassi vuoto

I rosanero battuti 2 a 0 dai rossoblu (reti di Gilardino e Sculli) in una partita disputata in uno stadio vuoto ma che permette ai liguri di salvarsi. Per i rosanero si chiude la peggiore stagione dal ritorno in A

GENOA. Il Marassi privo di pubblico è stata la cornice perfetta dell'ultima partita stagionale del Palermo, nella sua peggiore stagione da quanto è tornato in serie A nell'ormai lontano 2004. I rosanero escono battuti per 2 a 0 da un Genoa con più motivazioni, ovvero la salvezza, ottenuta già virtualmente la settimana scorsa. . Le reti, per i padroni di casa, arrivano tutti nella ripresa grazie a Gilardino e a a Sculli, con l'ex fiorentino ormai specializzato in assist.



Mutti, alla sua ultima panchina rosanero, non ha Silvestre squalificato e Miccoli, indisponibile
come Della Rocca, Ilicic, Acquah, Tzorvas, Donati e Balzaretti. Spazio in avanti allora a Mehmeti, alla sua prima da titolare, e a Budan. Si gioca in un clima ovviamente irreale, anche se i pochi presenti si fanno sentire.  Le due vere occasioni da gol del primo tempo sono di
marca siciliana. Minuto 23: cross di Pisano, Granqvist salta a vuoto, Budan serve di testa Mehmeti e Frey salva in uscita. Nell'occasione, la punta ospite si fa male ed esce per Vazquez. Al 32', gran punizione di Barreto che, con Frey immobile, si spegne out d'un soffio.


Viviano, infortunato (l'ennesino della stagione rosanero) lascia il posto a Brichetto nella ripresa,
che vede il Genoa portarsi in vantaggio al 7' con Gilardino. Il Palermo reagisce subito con un destro di Pisano, disinnescato in due tempi da Frey. Il raddoppio dei liguri al 25' con un'azione caparbia di Sculli, che dialoga con Gilardino, ormai autentico assist-man, e poi, anche grazie ad un rimpallo favorevole, sigla il 2-0.  Il Palermo, che da questo scorcio di campionato non aveva più nulla da chiedere, chiude i battenti senza infamia e senza lode. Adesso si aspetta l'ennesima rivoluzione di Zamparini, con uno staff tutto nuovo (Perrinetti e quasi sicuramente l'allenatore Sannino), ma i tifosi vogliono altro: giocatori di grido in grado di tornare a far sognare la piazza. 

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