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Cento precari a rischio nel Nisseno

GELA. Cento operai metalmeccanici della Co.me.co di Gela (in liquidazione) lasciano la propria ditta per essere assunti a tempo indeterminato da altre imprese dell'indotto del petrolchimico dell'Eni e si ritrovano invece precari, con un contratto a termine e con la prospettiva del licenziamento. Una scelta che i sindacati di categoria Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno contestato, definendola, in una nota, «strumentale e in violazione degli accordi sottoscritti con Confindustria» a Caltanissetta, dove la committente Eni ha garantito per il 2012 la stessa continuità produttiva e occupazionale del 2011. Ricordando gli impegni assunti, i sindacati dei metalmeccanici chiedono le assunzioni a tempo indeterminato, minacciano  e avvertono che «se non si procede in questo modo le aziende saranno responsabili di possibili disordini sociali». Un tavolo di confronto urgente è stato perciò convocato da Fiom Fim e Uilm con le segreterie confederali e la Confindustria nissena.

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