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Scontro auto-moto, muore a 21 anni a Palermo: si costituisce una ragazza

Impatto fatale in via Ernesto Basile. Per il giovane, finito sull’asfalto, inutili i soccorsi

PALERMO. Un terribile scontro che non lascia scampo, una dinamica ancora tutta da accertare, il corpo senza vita di un ragazzo che rimane sull’asfalto, coperto da un telone, con una lunga scia di sangue vicino. Morire a 20 anni a Palermo significa anche questo. Claudio Buccola, studente di chimica all’università di Palermo, è morto in un tragico incidente stradale all’altezza del bar Massaro, in via Ernesto Basile, già teatro in passato di tante, troppe assurde scene di questo tipo. Tutto si è verificato molto in fretta. Buccola era alla guida della sua moto, una Honda Hornet bianca, con il casco ben allacciato in testa, quando all’altezza del bar Massaro si è scontrato con una Lancia Y, guidata da una donna di 27 anni, S. R., che subito dopo l'incidente, presa dal panico, era scappata, per poi tornare e raccontare alle autorità la sua versione dei fatti. L’impatto è stato violentissimo: il ventenne è stato catapultato a più di trenta metri di distanza dalla sua moto, morendo sul colpo. Nello scontro sono state danneggiate due auto in sosta, che si trovavano vicino al luogo dell’incidente. Indagini sono in corso da parte degli agenti dell’infortunistica della polizia municipale, guidati dal comandante Serafino Di Peri, che per molte ore hanno cercato e sentito testimoni oculari sull’accaduto. Secondo una primissima ricostruzione, sembra che Buccola avrebbe perso il controllo del mezzo, ma c’è da chiarire il perché. Alcuni ristoratori della zona hanno raccontato ai vigili che avrebbero visto sfrecciare la moto a velocità sostenuta, altri dicono esattamente il contrario, qualcuno dice che la donna al volante dell’automobile gli avrebbe tagliato la strada al momento del tragico scontro, ma nessuna ipotesi certa si può fare in questo momento. La posizione della donna è ovviamente al vaglio degli inquirenti anche per omissione di soccorso. A constatare il decesso del ventenne il medico legale, giunto sul posto. Il corpo dello sfortunato studente è stato trasferito dai sanitari del 118 nella camera mortuaria del Policlinico, dove subito si è radunata una piccola folla di parenti e amici, che hanno dato l’ultimo saluto a Claudio. Il ragazzo abitava insieme alla sua famiglia in via Notarbartolo, nel centro della città. Tutti lo descrivono come un giovane senza grilli per la testa, estremamente riservato e rispettoso della regole: «Soprattutto - dicono i parenti - è sempre stato prudente, molto prudente, quando era in strada. Rispettava i limiti di velocità e allacciava il casco. Non sappiamo davvero come può essere successa una cosa del genere, non riusciamo a darci pace, aspettiamo che qualcuno riesca a darci le risposte che cerchiamo». Claudio è ricordato come un ragazzo molto studioso: «Amava quello che faceva, gli piaceva studiare - dicono - era una persona speciale, veramente». Un’altra morte assurda per una scia di sangue infinita. Poche settimane fa a perdere la vita era stato Massimo Mamì, 50 anni, uno degli ingegneri più conosciuti della città, deceduto dopo uno schianto contro uno sportello di una macchina in sosta. Sulla morte del professionista la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta

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