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Bersani a Portella della Ginestra: scontri e contestazioni

Il segretario del Pd intervenuto alle celebrazioni del primo maggio: “Lo Stato deve riuscire a immagazzinare un po' di liquidità dopodiché ragioneremo insieme sulla crescita"

PIANA DEGLI ALBANESI. "Siamo in recessione dobbiamo dare un occhio alle piccole imprese che perdono liquidità e lo Stato deve fare la prima mossa ora, penso che questa settimana si possa trovare una soluzione". Lo ha detto Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Pd, intervenuto a Portella della Ginestra per celebrare il 1 maggio.  "Credo - ha aggiunto Bersani - che lo Stato debba riuscire a immagazzinare un po' di liquidità dopodiché ragioneremo insieme sulla crescita. Gli enti locali non devono essere visti come una malattia ma come una parte della medicina".    
"Stiamo lavorando in parlamento per avere ammortizzatori sociali per i giovani e perché - ha affermato - si chiuda il buco sugli esodati". Sui tagli imposti dal governo Monti in Cdm, Bersani ha detto: "Noi non ci mettiamo certo di traverso ma si deve fare un'operazione seria e in profondità , senza illuderei che in quattro e quattr'otto si abbiano i risultati. Occorrono investimenti seri e immediati e liquidità per le piccole imprese". E ancora: "I giovani devono recuperare la memoria, occorrono verità e giustizia, specialmente in Sicilia dove l'accordo tra lavoro e legalità, lavoro e onestà ha un significato maggiore". "Penso ai giovani e alle donne vittime della camorra, della mafia e della ndrangheta - ha aggiunto - l'Italia deve sapere che c'e una politica pulita, il Paese non deve lasciarli soli e in Sicilia ciò è più drammatico perché qui oggi ricordiamo la strage di Portella della Ginestra".



LA CONTESTAZIONE. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani è stato contestato da una quindicina di ragazzi dei centri sociali mentre era all'interno della casa del popolo a Piana degli Albanesi. I manifestanti hanno urlato "lavoro, lavoro" e "vergogna, vergogna", durante l'intervento del leader del partito democratico
 Dopo i saluti di rito dei rappresentanti sindacali, un gruppo di manifestanti con le bandiere 'No Tav' e 'proletari comunisti' ha prima urlato 'vergogna' e 'buffone' al segretario nazionale  del Pd Pierluigi Bersani che è riuscito a entrare in macchina grazie a un cordone di sicurezza. Lo scontro poi è scoppiato tra manifestanti e i militanti del Pd, costringendo la polizia a intervenire per separare i due gruppi. Ad accendere i contrasti è l'appoggio del Pd alla politica economica del governo Monti.

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