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Mafia, definitiva l'assoluzione dell'ex assessore Pellegrino

La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla procuratore generale Andrea Tarondo. Cade anche l'aggravante dell'articolo 7 (per aver favorito Cosa Nostra) legato al reato, prescritto, di corruzione

TRAPANI. È diventata definitiva l'assoluzione dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per l'ex assessore e vice presidente della Regione siciliana, Bartolo Pellegrino: la Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla procuratore generale Andrea Tarondo. Cade anche l'aggravante dell'articolo 7 (per aver favorito Cosa Nostra) legato al reato, prescritto, di corruzione. A chiedere l'inammissibilità del ricorso era stato l'avvocato Vito Galluffo, difensore dell'esponente politico. La Cassazione, inoltre, ha dichiarato inammissibile anche il ricorso presentato dal Comune di Erice (parte civile), contro l'assoluzione di Pellegrino.


La Suprema Corte ha invece rigettato il ricorso dei legali di Francesco Pace (già condannato per mafia perchè ritenuto capomandamento di Trapani) e dell'ingegnere Leonardo Barbara, entrambi condannati in appello per corruzione aggravata, rispettivamente a 5 anni e a tre anni e mezzo. Barbara, pertanto, dovrà, adesso, scontare la pena in carcere.

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