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Lavitola torna in Italia, nuove accuse su Panama

L'ex direttore dell'Avanti è sbarcato a Fiumicino dopo sei mesi di latitanza. E' stato subito trasferito in carcere a Napoli. Sarebbe anche coinvolto in un traffico internazionale di presunte tangenti a politici del paese centroamericano

ROMA. Valter Lavitola ha lasciato l'aeroporto di Fiumicino per essere trasferito a Napoli. E' uscito dallo scalo senza incrociare quindi di nuovo la schiera di giornalisti rimasti per oltre un'ora e mezza dinanzi agli uffici della polizia giudiziaria dove, tra l'altro, hanno sostato a lungo, senza poter essere avvicinati, la moglie di Lavitola e un legale. A Lavitola e' stata notificata una nuova ordinanza di custodia, su richiesta della Procura di Napoli.


Tra le accuse, vi è anche la corruzione internazionale per presunte tangenti a politici panamensi per la realizzazione di carceri. Altre accuse riguardano i finanziamenti all'editoria. Dalle fonti di prove acquisite dai pubblici ministeri di Napoli Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli riguardo alle attività svolte all'estero da Lavitola, "emerge chiaramente , a livello di gravità indiziaria, il coinvolgimento, oltre del Lavitola nel ruolo di intermediario, del Presidente di Panama Martinelli e di uomini del suo governo nel mercimonio" legato alla realizzazione di carceri modulari nello Stato dell'America centrale. Lo scrive il gip di Napoli Dario Gallo.


Nella vicenda è stato emesso anche un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore del Pdl Sergio De Gregorio. Il provvedimento è stato trasmesso al Senato per l'autorizzazione all'esecuzione. Nella nuova ordinanza si contesta ai due e ad altre quattro indagati - Antonio Bifano, Vincenzo Ghionni, Roberto Cristiano e Patrizia Gazzulli - il reato di associazione per delinquere legata ai fondi per l'editoria. "Mi difenderò con le unghie e con i denti" dice De Gregorio. "Non essendomi mai sottratto all'autorità giudiziaria non capisco quale necessità ci sia di questa misura cautelare" aggiunge il parlamentare napoletano.

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