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Terremoto a Palermo, i geologi: "Ci vuole più prevenzione"

"Nel nostro territorio sono state individuate ben 36 diverse zone sismogenetiche - dice Giovanni Calcagnì, del Consiglio nazionale dei geologi - che generano terremoti con magnitudo superiore ai 2.5 gradi Richter"

PALERMO. "In Italia statisticamente si originano circa 2 mila terremoti all'anno. Il nostro è un Paese sismicamente vulnerabile, con edifici in larga parte ancora poco idonei a resistere bene ai terremoti". Lo dice il geologo siciliano Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi.


«Nel nostro territorio sono state individuate ben 36 diverse zone sismogenetiche - aggiunge Giovanni Calcagnì, del Consiglio nazionale dei geologi - che generano terremoti con magnitudo superiore ai 2.5 gradi Richter. Di questi circa 2 mila eventi sismici almeno uno all'anno è sopra la soglia del danno significativo, compreso quindi tra 5 e 6 gradi e uno ogni 10-20 anni è gravissimo, tra 6 e 7 gradi Richter. La situazione è dunque seria e preoccupante». Calcagni elenca anche i dati relativi agli ultimi 40 anni in Italia: «Ben 4.600 morti per terremoti, 500 mila senza tetto e 150 miliardi spesi per il dopo emergenza. Adesso qualcosa si sta muovendo. Sul fronte della prevenzione sismica - sottolinea - nel nostro Paese è in atto un'importante iniziativa, coordinata e controllata dal dipartimento nazionale della Protezione civile, per finanziare il rafforzamento degli edifici strategici e procedere alla realizzazione degli studi di microzonazione sismica a scala comunale dell'intero territorio italiano».


«È un passo in avanti per l'Italia dove, entro il 2016, per la prevenzione sismica intesa come interventi di rafforzamento e miglioramento sismico degli edifici ed infrastrutture strategiche, per l'attuazione dei piani di protezione civile e per la microzonazione sismica - sottolinea Graziano - si investiranno 960 milioni, pari tuttavia solo all'1 per cento di quanto si stima occorrerebbe per mettere in sicurezza sismica il Paese. Bisogna fare di più»

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