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Mafia, Cancellieri visita Racalmuto dopo lo scioglimento del Comune

Il ministro dell'Interno ha voluto dare personalmente il benvenuto alla commissione prefettizia, guidata da Gabriella Tramonti, che per i prossimi diciotto mesi guiderà il centro. Messineo: "La mafia ha un ruolo nella politica"

AGRIGENTO. Il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri è arrivata a Racalmuto, per testimoniare l'impegno dello Stato dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose delle scorse settimane. In precedenza si erano registrate le dimissioni del sindaco Salvatore Petrotto, raggiunto da un avviso di garanzia per mafia nell'ambito di un'inchiesta poi archiviata. Il ministro dell'Interno ha voluto dare personalmente il benvenuto alla commissione prefettizia, guidata dal prefetto Gabriella Tramonti, che per i prossimi diciotto mesi guiderà il Comune.
L'arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, intanto ha scritto una lettera alla comunità ecclesiale locale invitandola «a non accettare nessun compromesso con il male. Non dobbiamo esitare a sfidare - afferma - una certa mentalità mafiosa. Proprio dalle macerie di certe esperienze come dal sepolcro vuoto, può rinascere la vita, può ripartire la risurrezione, può sbocciare la speranza»


Una rinascita possibile all'insegna della legalità per un paese nobile». Così il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha spiegato il significato della sua visita. Il ministro ha incontrato nella sala del consiglio comunale i ragazzi della redazione di «Malgrado tutto», il periodico con il quale aveva collaborato anche Leonardo Sciascia, che sono stati i promotori dell'iniziativa invitando la Cancellieri a Racalmuto.


MESSINEO: "LA MAFIA HA UN RUOLO NELLA POLITICA": «La mafia continua ad avere una forte presa e ad esercitare un ruolo nella politica, dove in ultima analisi contano i voti. Questo è molto disruttivo: la società civile non può crescere fino a quando non avrà ripudiato la mafia. Un obiettivo che può sembrare irrealistico, ma che è una speranza». L'ha detto a Racalmuto il procuratore della repubblica di Palermo, Francesco Messineo




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