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Prezzi dei carburanti alle stelle, i benzinai: vigili l’Antitrust

La Faib Confesercenti: “Gli operatori non sono i responsabili dei rincari, il loro guadagno è di circa 4 centesimi lordi per ogni litro venduto”

PALERMO. "Negli ultimi anni tutto il comparto ha suggerito delle proposte normative che puntualmente sono rimaste ferme sui tavoli della politica. Oggi che il mercato registra valori record del prezzo al consumo delle benzine si cerca di puntare il dito su un responsabile. Di certo gli operatori non possono accettare di essere ritenuti la causa del rincaro dei prezzi quando il loro margine di guadagno è di circa 4 centesimi lordi per ogni litro di carburante venduto". Lo dice il presidente della Faib confesercenti, Stello Bossa.   
"La Faib si è sempre fatta portavoce dei principi che animano la sana e libera concorrenza - aggiunge Salvo Basile, coordinatore regionale Faib - ma occorre comprendere che le dinamiche della concorrenza volte a contenere il prezzo delle benzine non possono ricadere solo sul margine del gestore. Spingere in questa direzione, non solo produrrebbe la potenziale perdita di oltre 6 mila posti di lavoro, ma si darebbe vita a un'ulteriore sperequazione in termini di distribuzione dei guadagni lungo la filiera a discapito del consumatore".   
La Faib Sicilia invita l'Antitrust a vigilare sui "reali motivi che in Sicilia rendono più caro il pieno di carburante, non certo riconducibili alle presunte barriere per l'apertura di nuovi impianti che sull'intero territorio regionale si attestano a circa 2.300 unità".

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