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Formazione e tirocini bocciati: si apre il caso degli appalti esterni

Addio a 180 milioni di euro: la Corte dei conti ha di fatto bocciato il bando della Regione pubblicato nel maggio 2009 ma mai arrivato al traguardo. Addio dunque al cosiddetto Avviso 8, uno dei tanti attraverso i quali si sarebbero potute spendere le somme del fondo sociale europeo

PALERMO. Addio a 180 milioni di euro, addio ai tirocini in azienda e corsi di formazione per favorire l'occupazione. La Corte dei conti ha di fatto bocciato il bando della Regione pubblicato nel maggio 2009 ma mai arrivato al traguardo. Addio dunque al cosiddetto Avviso 8, uno dei tanti attraverso i quali la Regione avrebbe voluto spendere le somme del fondo sociale europeo. Ma quando già erano pronte le graduatorie, ecco arrivare la mazzata della magistratura contabile, che ha rilevato tutta una serie di presunte irregolarità. Dal canto suo, il dirigente del dipartimento della Formazione, Ludovico Albert avrebbe dovuto chiarire i dubbi dei giudici e difendere l'operato degli uffici. Ma la Corte dei Conti, in Sezioni riunite, non ha ritenuto sufficienti le giustificazioni. Tanto che il Pdl, per voce del deputato regionale Salvino Caputo, è tornato all'attacco chiedendo le dimissioni di Albert e dell'assessore Mario Centorrino: «Ancora una volta la Sicilia perde importanti risorse comunitarie e posti di lavoro - ha detto Caputo - a causa della superficialità e non competenza degli organi politici e tecnici della Regione».


Il parlamentare ha inoltre sollevato il caso di grossi appalti affidati in esterna dall'assessorato, a cominciare dal quello aggiudicato «per 7 milioni di euro alla Price Waterhouse Cooper, società di revisione e di assistenza tecnica sul Fondo sociale europeo. E ancora un altro bando da circa 800 mila euro a firma di Albert è stato assegnato alla società di Torino Cos.vi.for. Ma quali sono i servizi svolti? Che tipo di assistenza svolgono?». Albert al momento non è voluto entrare nel merito della questione: «Sono un tecnico e non un politico - ha detto - fino a quanto non vedrò la sentenza e non leggerò le motivazioni, non dirò nulla su come intenderemo procedere». Sugli appalti, il dirigente ha però spiegato che «le società svolgono attività da consulenza di vario genere, programmazione, progettazione e si occupano di sistemi informativi. Insomma, svolgono una imponente mole di lavoro che gli uffici, per via della loro dimensione, non sono in grado di portare avanti».



Ad essere contestati dalla Corte dei conti erano stati una decina di punti che riguardavano ad esempio i progetti ammessi, alcuni dei quali avrebbero ricevuto più di quanto richiesto, mentre in altri il numero delle ore e dei corsi superavano il tetto massimo previsto dal bando. Altro rilievo mosso riguardava il nucleo di valutazione di esperti esterni: secondo i giudici «non si riesce a evincere alcuna motivazione in ordine ai punteggi attribuiti ai progetti e se siano stati eseguiti i criteri di valutazione previsto dal bando». Anche perché, nella loro relazione, i giudici avevano chiesto «perché in alcuni casi il nucleo di valutazione ha decurtato il finanziamento richiesto mentre in altri ha assegnato più soldi di quanto chiesti». Secondo Caputo ci sarebbero stati pure dei ritardi del dipartimento nell'affrontare la questione, perché «la Corte dei Conti aveva trasmesso il rilievo il 5 marzo mentre il 23 marzo ha trasmesso all'assessorato alla Formazione una nota dove si precisava che a causa della mancata risposta al rilievo la questione si sarebbe trattata in Sezioni Unite, dunque senza fossero trascorsi i 30 giorni»

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