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Il gioielliere che ha sparato: aveva la pistola ho avuto paura

Parla il commerciante di Brancaccio che ha fatto fuoco contro il rapinatore che aveva fatto irruzione nel suo negozio

PALERMO. «È entrato nella gioielleria, ha fatto finta di volere un orologio, mi ha chiesto delle informazioni, poi ha tirato fuori la pistola. C’è stata una colluttazione e sono partiti i colpi. È stato un incidente, una tragedia, ho avuto paura». Ore e ore passate con gli uomini della squadra mobile in commissariato, a raccontare com’è andata, a rivivere quei drammatici momenti. Ha la faccia stravolta il gioielliere vittima di una rapina ieri in via Portella della Ginestra, nel quartiere di Brancaccio. Un tentativo finito nel sangue, con quei proiettili he hanno colpito il rapinatore, ora ricoverato all’ospedale Villa Sofia, dove rischia la paralisi. Il commerciante è uscito dal commissariato nel tardo pomeriggio. Non c’era volontà di sparare, di fare del male, ma solo di difendere, se stesso e la sua attività, che ormai da anni cura con amore e con passione. La gioielleria è ovviamente chiusa, ma sono ben visibili i resti di una giornata da incubo. Immagini tremende, come quel sangue, testimone vivo della tragedia che si è da poco consumata, con quella foto gigante di una donna bella e sensuale che oggi stona davvero con l‘atmosfera che c‘è intorno.
I racconti della gente che ha vissuto quei drammatici attimi che sembravano interminabili sono pieni di paura, di panico, ma anche di inevitabile curiosità, soprattutto quando si scambiano notizie tra di loro: «Abbiamo sentito tutto, e abbiamo capito subito quello che stava accadendo - dice un testimone che lavora in un’attività commerciale vicina - abbiamo sentito delle grida, poi due spari, e abbiamo visto che due persone stavano scappando, e una terza gridava aiuto. Ci siamo avvicinati e abbiamo visto il rapinatore per terra e il gioielliere».
Un signore accusa la scarsa sorveglianza che c’è in tutta la via: «Era solo una questione di tempo, era inevitabile che succedesse una cosa del genere - dice - siamo sempre più soli, c’è poco da dire. Scippi e rapine in città ormai non sono un’eccezione, ma la norma. E qui peggio che altrove».
Il commerciante ha subito incassato la solidarietà di tutti: «È una bravissima persona, quello che è successo non è colpa sua, è stata una legittima difesa. Qui siamo tutti a rischio - dice una signora - e abbiamo paura. Quella gioielleria faceva gola da molto, qualcuno ci aveva messo gli occhi addosso».

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