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Il Papa è in Messico: "Cuba abbandoni il marxismo"

Una folla record ha accolto il Pontefice all'arrivo nel paese centro-americano. Come Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha chiesto una maggiore apertura alla nazione guidata da Castro, promettendo la collaborazione della Chiesa

CITTA' DEL MESSICO. L'accoglienza riservata dalla gente di Leon a Benedetto XVI al suo arrivo ieri in Messico formula auspici addirittura insperati per questo viaggio del Pontefice in America Latina. Una folla-record, veramente delle grandi occasioni, ha accolto ieri sera il Papa fin dalla festosa e animatissima cerimonia di benvenuto all'aeroporto di Leon-Guanajuato, e poi lungo tutti i 34 chilometri di strada percorsi in ''papamobile'' fino alla citta' di Leon. Secondo dati ''semi-ufficiali'', il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in un briefing con i giornalisti ha parlato di ''600-700 mila persone''.


Chiassoso e coloratissimo il panorama della gente che non ha voluto mancare al passaggio di 'Benedicto', acclamandolo con grida di saluto, sventolando bandierine bianche e gialle (i colori del Vaticano), agitando palloncini degli stessi colori. Moltissimi i giovani presenti. Numerosissimi anche i manifesti stradali con la foto del Papa: tra gli slogan, ''Mexico siempre fidel'' All'ingresso nella citta' di Leon, molte le persone che erano salite sui tetti, sui cartelloni pubblicitari, persino sugli alberi. Mentre all'aeroporto non era mancata neanche la musica 'mariachi' e tutta la cerimonia era stata scandita dagli slogan in omaggio a Benedetto.


''Il Papa ha gradito molto l'accoglienza - ha detto Lombardi -, e' rimasto molto impressionato''. Il portavoce vaticano ha parlato anche di un Papa ''in buona salute, in una condizione fantastica''. E la sicurezza di Ratzinger la si e' vista anche nella rapidita' e loquacita' con cui in volo ha risposto alla domande dei giornalisti, toccando molti dei punti-cardine di questo viaggio in Messico e a Cuba: la continuita' col suo predecessore nel chiedere maggiori aperture a Cuba (''il marxismo e' un'ideologia che non rispecchia piu' la realta''') promettendo anche la collaborazione della Chiesa per ''evitare traumi''; il necessario impegno della Chiesa in Messico a ''smascherare il male'' della droga e della dilagante violenza, combattendo anche la ''schizofrenia'' di chi professa la religione cattolica e si comporta in modo contrario ai valori; la difesa delle liberta' civili, prima fra tutte la liberta' religiosa.



Un tema, quest'ultimo, ribadito anche nel discorso all'aeroporto, in un momento in cui sull'argomento e' in discussione una legge molto controversa. Sempre all'aeroporto, tra l'altro, Benedetto XVI ha avuto un primo colloquio col presidente federale Felipe Calderon. Un incontro ''molto cordiale'', lo ha definito Lombardi, in cui ''c'e' stato un ricordo di Giovanni Paolo II, venuto cinque volte in Messico, si e' parlato del gradimento del Papa per l'accoglienza e sono stati toccati alcuni dei principali problemi sociali oggi esistenti nel Paese''. La visita di cortesia al presidente Calderon nella Casa del Conde Rul di Guanajuato, prevista alle 18.00 locali di oggi (l'una di domani in Italia), sara' l'unico appuntamento della seconda giornata del Papa in Messico, seguito da un saluto ai bambini sulla antistante Plaza de la Paz.

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