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Dipendenti e dirigenti, la Regione blocca i rinnovi dei contratti

L’assessore Armao ha depositato un emendamento al Bilancio per cancellare i 44 milioni già stanziati

PALERMO. La parola fine a una trattativa che va avanti da oltre un anno l’ha scritta ieri mattina l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, depositando uno dei tanti emendamenti al bilancio. La Regione ha ritirato il finanziamento per il rinnovo del contratto dei dipendenti e dei dirigenti: una platea di 20 mila persone. Non se ne farà più nulla, inutili tutte le prossime riunioni all’Aran con i sindacati. Già stoppato con legge qualunque nuovo contratto successivo al 2010, la Regione ha in sospeso il rinnovo dei bienni 2006/07 e 2008/09 per i dirigenti. I dipendenti attendono il rinnovo del solo biennio 2006/07 ma con la norma in questione si fermerebbe anche questo. Si tratta di rinnovi che sfuggivano al blocco imposto da Monti. Nel bilancio del 2011 il governo Lombardo aveva stanziato una quarantina di milioni malgrado ne servissero di più. Soldi che poi non fu possibile spendere: la trattativa si arenò in estate. Ma i soldi erano formalmente accantonati, dunque l’Aran proprio alcuni giorni fa aveva riconvocato i sindacati. Ora arriva invece lo stop. Con un emendamento che toglie subito i fondi accantonati e  rinvia  alla Finanziaria l’individuazione di eventuali nuove risorse. I tecnici dell’assessorato hanno spiegato che è questa una delle voci principali dei tagli della manovra: è possibile che in Finanziaria si recuperi qualcosa, almeno per la vacanza contrattuale, ma in questo momento bisogna parlare di uno stop definitivo. Tra l’altro, la scorsa settimana il governo nazionale aveva subordinato gli aiuti finanziari alla Regione - per la sanità - al taglio di alcune spese legate proprio al personale, ai consiglieri comunali e alle Province. Non appena si è sparsa la notizia, è scattata l’indignazione dei sindacati. Per i Cobas, guidati da Dario Matranga e Marcello Minio, «è una scelta inaccettabile che smentisce tutte le recenti rassicurazioni che l’assessore al Personale, Caterina Chinnici, aveva fatto ai sindacati. Tra l’altro, in tutta Italia il contratto che qui si blocca è stato rinnovato quattro anni fa. Così ai lavoratori siciliani viene negato un diritto». La Uil, con Gianni Borrelli, chiede al governo di ripensarci almeno per il comparto dei dipendenti: «I funzionari hanno il contratto bloccato dal 2008. Si recuperi almeno l’aumento del costo della vita. È un taglio che non possiamo accettare». Va detto che anche l’Aran adesso appare svuotato di funzioni malgrado proprio due giorni fa il governo abbia nominato il commissario che succede al presidente Girolamo Di Vita a cui è scaduto il contratto. Si tratta dell’avvocato Claudio Alongi, marito di Patrizia Monterosso, a sua volta capogabinetto di Lombardo. Protestano dunque i regionali. Non va meglio ai precari. Dopo l’indagine della Corte dei Conti, che ha messo in evidenza l’inopportunità della stabilizzazione, anche i semplici rinnovi sono a rischio. E ieri è arrivato il primo annuncio di mobilitazione da parte di un sindacato. A compiere il passo è stata la Fp Cgil: «Pronti a mobilitazioni territoriali a partire da lunedì e a una grande manifestazione regionale - annuncia Michele Palazzotto -. La prima manifestazione si svolgerà lunedì a Trapani dinanzi alla Prefettura. Chiediamo a Lombardo di garantire il rinnovo a tutti i precari che rischiano di essere licenziati e successivamente aprire una vertenza con il governo nazionale per il superamento delle norme nazionali che impediscono la stabilizzazione». Per lo stesso motivo ieri il sindacato autonomo Mgl, guidato da Massimo Bontempo, è stato ricevuto dal presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Riccardo Savona: «Abbiamo avuto garanzia che i finanziamenti per i precari non saranno tolti dal bilancio - ha detto Bontempo -. Almeno le proroghe dei contratti dovrebbero essere possibili».

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