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Pignatone: "Imprese al Sud dicano no ad infiltrazioni mafiose"

Il procuratore capo di Roma: "Non sono scelte semplici ma spesso sono lasciate alla responsabilità dei singoli e delle associazioni. In Sicilia va ricordato l'esempio virtuoso offerto da Confindustria"

PALERMO. «È vero che per chi vuole fare impresa al Sud ci sono notevoli difficoltà per la presenza di mafia, 'ndrangheta e camorra, ma si può sempre dire di no e approfittare degli spazi sempre maggiori che lo Stato è riuscito a conquistare». Lo ha detto  il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, a margine del terzo incontro sulla legalità promosso dall'università degli studi di Palermo, da Confindustria Sicilia e dalla Fondazione Falcone alla facoltà di ingegneria, a Palermo.


«Non sono scelte semplici ma spesso sono lasciate alla responsabilità dei singoli e delle associazioni - ha aggiunto Pignatone - in Sicilia va ricordato l'esempio virtuoso offerto
da Confindustria». Tema dell'incontro di oggi è «L'infiltrazione della mafia nell'economia e nelle istituzionì. L'introduzione dei lavori è stata affidata al procuratore capo di Termini Imerese (Palermo), Alfredo Morvillo. Previsti interventi del presidente del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta, del presidente del Tribunale di Marsala (Trapani), Gioacchino Natoli.

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