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Supertuesday: vince Romney, ma la partita è ancora lunga

Il favorito tra i candidati delle primarie repubblicane negli Usa ottiene la vittoria in sei Stati su dieci, ma il colpo del Ko non c'è stato

NEW YORK. Mitt Romney si aggiudica il 'Supertuesday' e avanza verso la nomination presidenziale. Ma il colpo del Ko, come aveva sperato, non c'é stato. Il favorito tra i candidati delle primarie repubblicane, infatti, vince in sei Stati su dieci, conquistando un buon numero di delegati. Ma nello Stato chiave dell'Ohio strappa una vittoria di stretta misura sull'ultraconservatore Rick Santorum, che complessivamente tiene affermandosi a sua volta in tre Stati. Mentre l'ex speaker della Camera, Newt Gingrich, si consola con l'atteso trionfo in Georgia.
Insomma, il Supermartedì si è rivelato tutt'altro che decisivo per stabilire chi sfiderà Barack Obama il prossimo 6 novembre. E la battaglia tra i candidati del partito repubblicano sembra destinata a proseguire ancora per molto tempo. La Casa Bianca ringrazia. I vertici del Grand Old Party, invece, hanno tutte le ragioni per essere sempre più preoccupati. A tre mesi dall'inizio delle primarie, infatti, non é ancora chiaro chi sarà il vincitore. E se lo sfidante di Obama sarà Romney - considerato da sempre il predestinato - nessuno sa in che condizioni arriverà all'apuntamento, visto il prolungarsi della lotta fratricida e senza esclusioni di colpi in atto all'interno del partito repubblicano.

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