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In Sicilia aumentano i ricorsi alle commissioni tributarie

Al 31 dicembre scorso erano quasi 170 mila contro i 152 mila dell'anno precedente, i ricorsi pendenti in appello erano 17 mila contro i 14 mila del 2010

PALERMO. Aumentano i procedimenti pendenti nelle commissioni tributarie provinciali dell'Isola: al 31 dicembre scorso erano quasi 170 mila contro i 152 mila dell'anno precedente, i ricorsi pendenti in appello erano 17 mila contro i 14 mila del 2010. Lo ha detto stamattina il presidente della Commissione tributaria regionale, Umberto Puglisi, in apertura dell'anno giudiziario tributario. «La gran mole di processi in attesa di essere espletata è causata dalla continua riduzione dei giudici, ha sottolineato Puglisi, scesi da 89 a 79 nella sede centrale e da 216 a 193 nelle commissioni provinciali. La situazione ha imposto il congelamento della sezione 14 presso la sede di Palermo e il fenomeno è destinato ad aggravarsi, anche con il congelamento, già previsto, di altre sezioni, fino a quando non entreranno in servizio nuovi giudici, reclutati con concorso».


Nel merito, i ricorsi proposti riguardano ancora, in larga misura, i tributi erariali (circa il 52 %), ma è in crescita il contenzioso relativo 10 ai tributi locali (8,3%) come pure quello relativo ai ricorsi avanzati nei confronti di atti dei concessionari della riscossione. Quanto all'esito, mentre davanti al giudice di primo grado è favorevole al contribuente nel 46,79% dei casi, favorevole all'amministrazione nel 22,16% e con esito diverso nel restante 31,05%, nel giudizio di appello
si ha un 35,03% di decisioni a favore dell'amministrazione, un 44,93% a favore del contribuente, e un restante 20,05% di esiti dovuti a cause di cessazione diverse, fra cui la rinunzia, la cessata materia del contendere o la estinzione.

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