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Siddu ‘mmatti u windchill

La novità è che nelle mattinate affaccia un poco di nuvolo. Niente di che anche perché verso le otto si allarga di nuovo e a ora di mangiare il cielo sarà pulito pulito come le sacchette degli italiani di questi tempi. Il motivo è che sopra la nostra testa c’è la famosa aria di alta pressione che ci guarda il lato dal malotempo vero e proprio. Ma ogni tanto succede che aumenta l’umidità e l’umidità addiventa nuvolo perché l’aria umita è più leggia di quella sicca e s’innacchiana e si mette in movimento. Ma in questo caso si tratta di nuvolo senza pioggia.
Continuerà ad esserci un poco di freddino perché il vento viene di Tramontana e arriva bello fresco specialmente nelle matinate e alla scurata. E poi c’è il fattore del «windchill». Mi chiederete: e che viene a dire? Allora Metreobilli si andò a taliare tutti i vocabolari e vi può dire ca «windchill» viene a dire «gelo del vento» nel senso di gelo per colpa del vento. No vento gelato che è un’altra cosa. Propria in questi giorni vi avete lamentato ca c’era u suli ma si attassava dal freddo. I motivi sono tanti. Per un pronto accomodo, come dicono quelli spiritosi, siamo in inverno e u friddu è normale. Evvabbe, hanno fatto la battuta. Poi il vento è stato (ed è ancora e sarà anche nei prossimi giorni) di Tramontana. Viene dritto dritto dalle montagne del Nord ed è bello freddo per gli affari suoi. Ma quando la temperatura se ne cala e si aggiunge il vento freddo c’è questo fenomeno del «windchill» che consiste nella seguente: mentiamo che ci sono dieci gradi. Se non c’è vento, dieci gradi sono e dieci gradi sentite. Ma se c’è vento, secondo quanto è forte voi sentite più freddo. Diciamo che su dieci gradi voi ne sentite 8. Tanto è vero che l’altro ieri c’erano, di giorno, 13 gradi ma c’era di tremare. Colpa della Tramontana che soffiava a quasi 40 chilometri all’ora. E siddu avissi aumentato, avissimu sentito più freddo ancora. Naturalmente più alta è la temperatura meno è la differenza. Se ci sono 16 gradi e menzo, il «windchill» può valere menzo grado. E sopra i venti gradi il fenomeno quasi non si non si verifica. Ma se ci sono zero gradi e il vento è a sessanta chilometri all’ora, a voi vi sembrerà che ci sono nove, dico nove, gradi sotto zero. Invece sentite che «la temperatura percepita» è di x gradi, soprattutto d’estate. E’ una cosa che riguarda pure la differenza tra la vera temperatura e quello che ci fa impressione a noi. Ma questa volta la colpa non è del vento ma dell’umito. Praticalmente più c’è umito più cavuru sentiamo. Ecco perché quando ci sono 33 gradi ma l’aria è secca lui sopportiamo ma si c’è umito ci parono 42. Anche in questo caso c’è tanto di tabella perché queste cose, prima che arriva un Meteobilli qualsiasi a raccontarvele, ci sono scinziati come scinziati che hanno studiato anni e anni. E voi ve ne volete uscire dicendo: mah, oggi c’è frischicieddu… Oppure: miii raga’, c’è i squagghiari…
Non mi allargo con le altre zone della Sicilia perché succedono le stesse cose che succedono a Palermo. Solo nel Messinese c’è un pochettino di Maestro più forte. Ma se uno deve andare, menti, a Lipari, ora come ora, dovrebbe potere prendere l’ali-scafo. E di Lipari, nei prossimi giorni, sentirete parlare nello spesso.

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