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La Sicilia piange i militari morti in Afghanistan

A Termini Imerese i funerali di Francesco Paolo Messineo, a Messina quelli di Francesco Currò. Il cardinale Romeo ha ricordato tutti gli uomini e le donne impegnati nelle zone di guerra. L'arcivescovo di Messina La Piana: si rifletta sulle missioni

TERMINI IMERESE. "Non conoscevo personalmente Francesco. Ma, dalla testimonianza di quanti me ne hanno parlato, so che era un giovane pieno di vita, di doni, di capacità. Un giovane che annunciava la bellezza della vita, con la sua intraprendenza e nella quotidianità della propria determinazione a costruirsi un futuro e ad assumersi le responsabilità di un vero uomo". Così l'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, ricorda nella sua omelia nella chiesa Madre di Termini Imerese Francesco Paolo Messineo, uno dei due militari siciliani morti in un incidente in Afghanistan.
"Era un giovane sano che continuava a credere nel suo futuro - ha proseguito - .E che aveva fatto di tutto per costruirlo con tanta buona volontà, intraprendendo la via militare, scommettendo sulle missioni all'estero come occasione di crescita e di servizio, non come fuga dalla realtà ma come assunzione di un dovere nella maturità. Il tesoro della sua vita Francesco lo stava investendo in un servizio alla pace in Afghanistan". L'arcivescovo ha ricordato "tutti i nostri uomini e le nostre donne che, pur in mezzo al silenzio dei media, ma con zelo costante, garantiscono una presenza di riferimento e di ordine in terre profondamente travagliate, che non possiamo ritenere estranee alla comunità internazionale".  Infine, Romeo ha ricordato Don Pino Puglisi, "sacerdote che si è speso al servizio della causa del Vangelo, che non ci invitava ad attendere le soluzioni dall'esterno, ma a fornire sempre e comunque il nostro contributo alla realtà e al suo cammino. Per questo diceva: 'Se ognuno fa qualcosa, allora possiamo fare molto'. Ecco: Francesco ha fatto 'qualcosa', e lo ha fatto con criterio e senso del dovere".
A MESSINA. "Francesco come tanti altri ragazzi della Sicilia era partito perché non aveva oppurtunità qui e ha dovuto trovare un lavoro lontano da qui". Lo ha detto nella sua omelia l'arcivescovo di Messina, Calogero La Piana al funerale di Francesco Currò, 32 anni, uno dei militari morto in Afghanistan. Alle esequie oggi pomeriggio a Messina hanno partecipato circa 1500 persone. La bara di Currò avvolta nel tricolore è stata accolta da due picchetti, uno formato dalla Brigata Aosta e uno dai amici e parenti del militare. Erano presenti una decina di 10 militari del 66esimo reggimento fanteria aeromobile "Trieste" di Forlì che hanno accompagnato il corpo del giovane dall'Afganistan nella città dello stretto. "Sollecito l'impegno delle istituzioni affinché facciano in modo di far trovare un'occupazione - ha aggiunto l'arcivescovo - anche qui ai nostri giovani". Era presente anche il generale di Corpo d'Armata Enzo Stefanini. L'arcivescovo ha anche suggerito di riflettere sulla durata della missione e sulla sicurezza dei soldati.

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