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Costa si presenta: io manager ma diverso da Berlusconi

A distanza di qualche settimana dall'annuncio della sua candidatura a sindaco di Palermo da parte del Terzo polo il presidente del Coni regionale si presenta. Sulle ipotesi di alleanze con il Pdl, Costa ha insistito: "Non sarò io a decidere, ma chi fa politica"

PALERMO. Si definisce un manager, "ma diverso da Berlusconi, perché sono un volontario dell'amministrazione, uno che risolve problemi e lascia che siano gli altri a decidere le strategie politiche".
A distanza di qualche settimana dall'annuncio della sua candidatura a sindaco di Palermo da parte del Terzo polo, l'avvocato Massimo Costa, presidente del Coni regionale, fa la sua prima uscita pubblica in una conferenza stampa nel foyer del teatro Politeama. Designato da Fini e Casini, "che ho incontrato a Roma", dice, e dopo aver ricevuto la benedizione del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo (Mpa), Costa, 34 anni (ma ne dimostra 10 di meno), fa il suo debutto politico sostenendo che non ha mai avuto rapporti con il Pdl né con altri partiti, e a chi gli chiede di chiarire i suoi stretti rapporti con il presidente dell'Assemblea regionale Francesco Cascio (uno dei probabili candidati del Popolo della libertà a sindaco del capoluogo siciliano), spiega che la loro è "una semplice amicizia: ne coltivo molte, ho ottimi rapporti con Leoluca Orlando e con il segretario del Pd siciliano Giuseppe Lupo".
E per sottolineare "da uomo di sport che gli avversari vanno tutti rispettati, ha invitato gli altri candidati a sindaco e i quattro in gara per le primarie del centrosinistra. Per tutti loro c'era un gruppo di sedie, con tanto di nomi, preparato in prima fila, ma i posti sono rimasti vuoti, tranne uno, quello di Tommaso Dragotto. Incalzato sulle ipotesi di alleanze con il Pdl, Costa ha insistito: "Non sarò io a decidere, ma chi fa politica". Infine, sui dieci anni di amministrazione di Diego Cammarata (Pdl), dimessosi lo scorso gennaio, a quattro mesi dalla fine del proprio mandato, dice: "I risultati del suo operato non devo essere io a giudicarli, sono sotto gli occhi di tutti".

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