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Truffa della monetina nel cornetto, scoperto un anziano a Palermo

L'uomo ha inserito due centesimi nel dolce acquistato, fingendo la rottura della dentiera e chiedendo un risarcimento al titolare del bar. Sorpreso dalle telecamere

PALERMO. Mette una moneta da 2 centesimi nel cornetto, finge la rottura della dentiera e chiede il risarcimento al titolare del Max bar a Palermo. Ma le mosse dell'uomo di 61 anni erano state registrate dalle telecamere del negozio e così gli agenti del commissariato "Porta Nuova" hanno potuto scoprire la truffa e hanno denunciato l'uomo.
E’ un tentativo di truffa inedito ed originale quello ricostruito dai poliziotti ed integralmente documentato dalle telecamere interne del bar cittadino  nei pressi di via SS. Mediatrice. L’arzillo truffatore ordina al banconista un cornetto, sembra consumarlo stazionando nell’area clienti del bar fino a quando, sempre a favore di telecamera, estrae dalla tasca una monetina da 2 centesimi e la infila  nel cornetto.
Il truffatore addenta il cornetto e finge disappunto per avere scoperto la monetina. Dunque, chiede di parlare con il responsabile del bar e gli manifesta le sue rimostranze per l’accaduto che gli aveva provocato la rottura della dentiera. A fronte delle scuse porte dal titolare e delle sue offerte di risarcimento legate alla copertura assicurativa contro tali eventi, il truffatore rifiuta il rimborso assicurativo e chiede un accordo privato che preveda l’immediato pagamento di una somma di denaro così da chiudere l’incidente.
Nasce una breve ma intensa trattativa telefonica nel corso della quale il truffatore, da una iniziale richiesta di 5000 euro, riduce le sue pretese a 2500 euro.
Il titolare del bar allora sospetta di poter essere truffato, e ne ha la certezza dopo aver visionato le immagini registrate dalle telecamere interne che hanno praticamente incastrato il truffatore. Immediata la segnalazione ai poliziotti del Commissariato “Porta Nuova” che, in poco meno di 24 ore,lo colgono sul fatto il 61enne.
Il titolare del bra, infatti, nel corso dell’ennesimo contatto telefonico con il truffatore, finge di accondiscendere alla richiesta di denaro ed organizza un appuntamento nel retrobottega del suo esercizio per consegnare al malvivente quanto pattuito, in realtà banconote fotocopiate dai poliziotti.

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