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Tram a Palermo: intoppo nei lavori

Le ditte dell'associazione temporanea d'imprese che lavorano alla tramvia, infatti, potrebbero incrociare le braccia da un momento all'altro se il Comune non sbloccherà i fondi che servono per proseguire le opere

PALERMO. E anche per i lavori del tram, che sembravano proseguire spediti, è arrivato l'intoppo. Che rischia di trasformare l'opera nell'ennesima incompiuta della città. Le ditte dell'associazione temporanea d'imprese che lavorano alla tramvia, infatti, potrebbero incrociare le braccia da un momento all'altro se il Comune non sbloccherà i fondi che servono per proseguire le opere. Ben ventidue milioni che le ditte avanzerebbero da 11 mesi: tutti i "sal" - tecnicamente lo stato di avanzamento lavori che viene corrisposto ogni mese - del 2011 e quello di gennaio 2012.


«Milioni che il Comune ha già in cassa - spiega Lucio Perilli, responsabile del progetto del tram per la Sis - trattandosi di fondi del Ministero dei Trasporti sbloccati a novembre scorso. Noi, però, non abbiamo ancora visto nulla, nonostante le continue richieste alla ragioneria generale. L'ultimo mese che ci è stato interamente pagato è febbraio 2011; per marzo, aprile e maggio ci è stato corrisposto solo il 50%. Attendiamo 22 milioni di euro dello scorso anno ai quali vanno aggiunti altri due milioni della produzione di gennaio 2012».


Quattro in tutto le ditte che potrebbero smettere di lavorare: la Sis, capogruppo mandataria dei lavori; la Bombardier di Vienna, che fornisce i tram; la V. Mosco e Associati, ditta progettista di Roma, e la Eds Infrastrutture Spa, di Terme Vigliatore, che si occupa degli impianti. «Rischiamo di mandare a casa duecento operai - spiega ancora Perilli - ma non abbiamo altre soluzioni. Purtroppo non possiamo continuare a lavorare senza ricevere pagamenti». Pagamenti che, però, non risultano al Comune.


«Non abbiamo nessun sospeso con le imprese - dice Marco Ciralli, funzionario dell'ufficio traffico che, fino al 31 dicembre 2011, ha curato le procedure di pagamento - e tutti gli stati di avanzamento lavori pervenuti all'ufficio sono stati liquidati. L'ultima determina da sette milioni di euro è stata inviata a gennaio alla ragioneria generale. Non abbiamo, però, più avuto notizie».


Dunque, mancherebbero all'appello solo sette milioni di euro, secondo il Comune, e ventidue, invece, secondo le ditte. Ieri non è stato possibile ricevere una replica dalla ragioneria generale. L'unica cosa certa, però, al momento è che una delle opere che cambierebbe la viabilità della città potrebbe fermarsi. E si fermerebbe proprio adesso con il deposito Roccella già pronto e con la trazione elettrica attivata qualche giorno fa che permetterebbe ai mezzi d'iniziare a funzionare. A marzo, infatti, i tram, 17 in tutto, avrebbero dovuto iniziare le prove di movimentazione, necessarie per mettere a punto i veicoli e per raggiungere il chilometraggio minimo richiesto, duemila chilometri, per ottenere il nulla osta all'esercizio. Insomma lo stop oggi peserebbe come un macigno e si aggiungerebbe ad un altro problema: l'incognita della gestione.

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