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Sfiducia a Lupo: la difesa dei vertici romani del Pd

Maurizio Migliavacca, braccio destro di Bersani, è arrivato a Palermo a 48 ore dalla presentazione della mozione di sfiducia al segretario regionale da parte delle correnti Lumia-Cracolici e Genovese-Papania

PALERMO. La segreteria nazionale prova a far scudo a Giuseppe Lupo. Maurizio Migliavacca, braccio destro di Bersani, è arrivato a Palermo a 48 ore dalla presentazione della mozione di sfiducia al segretario regionale da parte delle correnti Lumia-Cracolici e Genovese-Papania. Migliavacca ha difeso la linea scelta da Lupo alle Amministrative malgrado uno scontro andato avanti fino a tarda sera.



Lumia e Cracolici hanno ribadito le critiche a Lupo, «colpevole» di aver fatto naufragare l’alleanza col Terzo polo alle Amministrative e di averla messa in crisi anche alla Regione. «La mozione di sfiducia nei confronti del segretario - ha detto Lumia - dà voce alla base del partito che altrimenti si sarebbe demotivata. È l’estremo tentativo di risposta alla continua violazione delle decisioni prese all’interno degli organismi di partito». La scintilla che ha portato alla sfiducia (chiesta già da più della metà dell’organismo che sarà chiamato a votarla) è stato il sostegno a Palermo garantito da Lupo a Rita Borsellino, a sua volta contraria all’accordo con Lombardo e il Terzo polo. È una scelta che però ha trovato ancora ieri d’accordo la segreteria nazionale. Per Migliavacca l’alleanza parte da sinistra: «Per le elezioni a Palermo non erano mature le condizioni per definire un'alleanza larga tra le forze del centrosinistra e del Terzo polo». Migliavacca ha così contestato la mozione di sfiducia: «E’ inopportuna in questo momento, dovremmo invece concentrarci sulle elezioni perchè possiamo vincere al primo turno». E Lupo: «Noi abbiamo sostenuto la posizione delle larghe alleanze a partire dal centro sinistra, tutti avremmo preferito alleanze con le forze moderate ed autonomiste ma a Palermo non è stato possibile perchè per esempio l'Udc si è rifiutato di partecipare alle primarie. La linea politica regionale non cambia di una virgola. Dove è possibile cerheremo di lavorare per costruire alleanze con i moderati».



Anche nel Pdl tutti gli scenari restano aperti e dipendono da ciò che si deciderà per la corsa a sindaco di Palermo. Alfano e Schifani non hanno ancora ricevuto dal presidente dell’Ars Francesco Cascio una risposta sull’invito a candidarsi. L’ipotesi Cascio resta la più accreditata fra gli uomini di Berlusconi in Sicilia, anche se il presidente dell’Ars tentenna parecchio e starebbe tentando anche di suggerire la strada del sostegno a Massimo Costa. Il candidato del Terzo polo è in realtà un suo fedelissimo. Costa a sua volta non ha fatto dichiarazioni ufficiali e secondo molti ciò coincide col suggerimento di non circoscrivere subito i margini della coalizione che lo sostiene. Era prevista per oggi la prima uscita pubblica ma è stata rinviata. Su Costa convergerà con ogni probabilità Grande Sud, ritirando così la candidatura di Gianfranco Miccichè. E inizia quindi a materializzarsi quel patto civico largo auspicato dall’Udc malgrado le resistenze di Fli e Mpa.



Una fotografia dei nuovi scenari che potrebbero partire da Palermo è data dalla manifestazione che il primo marzo faranno insieme sindacati e imprese. L’Udc, col coordinatore Giampiero D’Alia, ieri ha dato il suo appoggio: «In questa fase delicata è importante il clima collaborativo e di dialogo avviato tra industriali, sindacato e politica. La “Marcia per il lavoro e lo sviluppo” è una iniziativa positiva». Lo scorso week end di lavoro organizzato dall’Udc a Cefalù ha sancito anche il patto fra centristi, Confindustria e la Cisl di Maurizio Bernava. A Cefalù era presente il leader di Confindustria, Ivan Lo Bello, che ieri ha scritto ai presidenti provinciali di Confindustria per promuovere la Marcia per lo sviluppo del primo marzo. Una lettera in cui non sono mancate le critiche al governo accusato di «assenza di consapevolezza, insipienza e scarsa programmazione sull’uso dei fondi europei» che secondo gli industriali sarebbe orientato a creare «precariato diffuso e assistenzialismo».
Sempre su Palermo inizia a prendere forma la lista che creeranno gli assessori regionali Gaetano Armao (Economia) e Massimo Russo (Sanità). Armao inserirà di certo l’ex presidente dell’Ordine degli ingegneri, Alessandro Calì. Nella lista dei finiani troveranno spazio invece l’ex An Giuseppe La Barbera e l’avvocato Gaetano De Santis.

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