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Ast, la Regione: "Niente soldi, fermate i bus"

L'Azienda siciliana trasporti potrebbe essere una delle prime società partecipate a fare i conti con il taglio del 20 per cento del contratto di servizio previsto da una delibera del governo Lombardo che dovrà diventare legge nella finanziaria. Un taglio che non sarà indolore

PALERMO. L'Azienda siciliana trasporti potrebbe essere una delle prime società partecipate della Regione a fare i conti con il taglio del 20 per cento del contratto di servizio previsto da una delibera del governo Lombardo che dovrà diventare legge nella finanziaria. Un taglio che non sarà indolore. Né per l'azienda, alla quale viene chiesto una riduzione di corse e servizi e nemmeno per i 1200 dipendenti per i quali, in estrema ratio, potrebbero scattare licenziamenti. «La situazione per noi non è semplice. Sia per i 20 milioni di euro che attendiamo dalla Regione, sia per i crediti di 20 milioni che aspettiamo dai Comuni - dice Emanuele Nicolosi direttore generale dell'Ast -. Poi c'è il taglio previsto del 20 per cento del contratto di servizio con la Regione. Questo comporterà meno corse, meno autisti necessari, meno pullman da riparare. Quindi bisogna trovare una soluzione». Il direttore prevede due strade. «O dobbiamo licenziare autisti e manutentori - dice Nicolosi - o, seguendo il modello della Volkswagen, bisogna ridurre gli stipendi per lavorare tutti. Non si scappa».



Che per le partecipate è un anno di svolta il 2012 non lo negano dalla Regione. La sforbiciata sostanziosa dal capitolo di 222 milioni di euro nel settore del trasporto gommato sarà dolorosa per molte società. «Al momento abbiamo avuto una sostanziosa riduzione nel capitolo del comparto per il trasporto marittimo - dice Vincenzo Falgares direttore dell'assessorato regionale ai Trasporti -. Adesso attendiamo a fine marzo l'approvazione di finanziaria e bilancio e allora vedremo se la previsione del governo di tagliare del 20% i contratti di servizio sarà confermata. Noi ci stiamo preparando al peggio. Certo non tocca a noi stabilire cosa fare all'interno delle partecipate. Saranno gli organismi di gestione a prendere le decisioni necessarie per far quadrare i conti». C'è stato già un primo incontro, ma è certo che la partita è solo all'inizio.



Certamente all’Ast non sarà semplice fare accettare tagli di stipendi o di personale. Almen, arrivano notizie positive sul fronte del gasolio: l'emergenza secondo il direttore dell'assessorato potrebbe finire tra alcuni giorni. «Abbiamo già deciso per il pagamento della prima trance dei soldi del contratto di servizio 5 milioni e 4 mila euro. Penso che la prossima settimana potranno arrivare i mandati alla cassa regionale. Poi abbiamo stanziato altri 4 milioni e 345 mila euro previsti dal contratto collettivo degli autotrasportatori. Soldi che ci dà lo stato. Già questa settimana daremo all'Ast 2 milioni e mezzo di euro».



Dal canto loro i sindacati che hanno presentato un esposto in Procura sulla gestione dell'Ast, come anticipato ieri, non demordono. «Forme indiscriminate nell'utilizzo delle ore di straordinario - dice Amedeo Benigno segretario regionale della Fit-Cisl - la mancata trasparenza nel sistema di acquisti dell'Ast, la mancata attivazione del centro unico di spesa, l'introduzione dei badge di ingresso solo nella sede centrale dell'Azienda e non nelle periferiche, le anomalie nella gestione dell'agenzia di Palermo, dove sono troppi gli autisti imboscati utilizzati in posti di comando, negli uffici, ad esempio preposti alla programmazione dei turni dei lavoratori». Per i sindacati su questo si deve puntare per risanare l'azienda facendo uscire la politica dalla gestione delle società. «I comitati di gestione politici - conclude Amedeo - sono gli sprechi su cui dobbiamo dire basta con forza».

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