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Omicidio-suicidio, le figlie assistono alla tragedia

Le piccole di sei e dodici anni hanno visto il padre sparare alla madre e poi suicidarsi. La più grande ha chiamato il 118

PALERMO. Insieme alla sorellina di sei anni ha visto il padre sparare al petto della mamma e poi suicidarsi: uno choc che non ha impedito alla figlia del carabiniere protagonista della drammatica vicenda, una ragazzina di dodici anni, di chiamare il 118.
Lei e la sorellina sono state portate via dall'abitazione, un appartamento nella caserma di via Giordano Calcedonio in cui le bambine vivevano con la madre e sono assistite da una psicologa. Secondo le prime ricostruzioni D'Alba, di origini baresi, ma in servizio a Palermo dal 1995, e la moglie, Rosanna Siciliano, avevano avviato una causa di separazione da qualche mese: la moglie e le bambine erano rimaste a vivere in caserma, mentre l'uomo si era trasferito nella camerata dello stesso immobile.
Sei anni fa c'era stata una prima separazione, poi i coniugi erano tornati insieme e hanno avuto la seconda figlia; ma la storia era comunque finita, e i due, pare senza particolari
tensioni, si erano rivolti per la causa a un ex carabiniere che ora esercita la professione di avvocato.
Questa sera D'Alba e la moglie, che nei mesi scorsi avevano continuato a frequentarsi e a uscire insieme, avrebbero avuto un acceso diverbio, poi l'uomo avrebbe puntato la pistola al petto della moglie e fatto fuoco e si sarebbe poi sparato alla tempia. Il militare è morto sul colpo, mentre la moglie sarebbe spirata dopo pochi istanti. Alla scena hanno assistito le due bambine: é stata la maggiore a chiamare l'ambulanza arrivata quando entrambi erano già deceduti.

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