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Clan di Trabia, Sciara e Termini pene ridotte in appello

La condanna più alta per Liborio Pirrone, considerato il capo della cosca. Assolti Domenico La Rocca e Paolo Piazza. Confermati i risarcimenti per Addiopizzo e la Federazione Antiracket, parte civile nel processo

PALERMO. La corte d'appello di Palermo ha condannato, complessivamente, a 65 anni e 8 mesi di carcere otto delle 10 persone accusate di far parte dei clan di Trabia, Sciara e Termini Imerese: sono imputate di associazione mafiosa ed estorsione. La sentenza riforma parzialmente quella di primo grado: solo tre le conferme di pena, mentre 5 persone hanno beneficiato di lievi riduzioni e due sono state assolte.
La pena più alta (11 anni) è stata comminata a LIBORIO PIRRONE, considerato il capo della cosca, 10 anni e 4 mesi ha avuto ALFONSO RICCIO, 9 e 4 mesi COSIMO SERIO, 8 anni e 6 mesi LEONARDO MONASTERO e ANTONINO TERESI, 8 SEBASTIANO SALPIETRO, 7 AGOSTINO MANTIA.
Assolti Domenico La Rocca e Paolo Piazza (in primo grado avevano avuto 4 anni e 8 mesi e 3 anni e 8 mesi).
Confermati i risarcimenti stabiliti per l'associazione Addiopizzo e la Federazione Antiracket costituite parte civile attraverso l'avvocato Paola Tripi. L'indagine che ha portato al processo, celebrato in abbreviato, ricostruisce una serie di estorsione a imprenditori e commercianti della zona e trova conferme nelle dichiarazioni dei pentiti Fabrizio Iannolino e Francesco Paolo Balistreri.

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