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Quei soldi che Palermo non sa spendere

Centocinquanta milioni di euro ormai da parecchi mesi giacciono virtualmente in cassaforte. Non si sa esattamente come spartirli, non si sa ancora come materialmente utilizzarli, non c’è chiarezza sui tempi, sui progetti, sulle procedure

PALERMO. Centocinquanta milioni di euro per Palermo. Che Palermo non sa spendere. Ormai da parecchi mesi giacciono virtualmente in cassaforte. Non si sa esattamente come spartirli, non si sa ancora come materialmente utilizzarli, non c’è chiarezza sui tempi, sui progetti, sulle procedure. Insomma, su nulla. Sono i tanto sbandierati Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate), stanziati dal governo e di cui si parla - e si parla soltanto - da un paio d’anni. L’Amia, la Gesip, l’illuminazione delle strade, i cimiteri, il verde, il traffico, l’ambiente. In quel ricchissimo pentolone dovrebbero pescare in tanti, ma si attende ancora che qualcuno tolga il coperchio. E invece, dalla politica alla burocrazia, ci si limita a immotivate danze rituali intorno a quello che sembra un intoccabile feticcio. Anche questa è Palermo. Città senza. Con le casse piene e le mani vuote.

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